25 aprile: Pagano "come si fa a non crederci?"

25 Aprile 2011   23:17  

Questo è l'anno in cui ricordiamo che l'Italia deve essere unita. Io credo nelle istituzioni, credo in questo popolo, credo nel fatto che questo popolo debba sentirsi libero e, quindi, come si fa a non credere anche nel 25 aprile che è il giorno della liberazione del nostro popolo?".

Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, intervenendo nel corso della manifestazione "Resistere Uniti" promossa dall'Anpi a Pescara.

Pagano, dopo aver portato ai presenti il saluto del Consiglio regionale, si è soffermato sull'altra cerimonia che lo ha visto impegnato oggi, ovvero la commemorazione della Brigata Majella a Taranta Peligna (Chieti).

"Sotto la pioggia, in un momento di commozione generale - ha detto il presidente -, rivivere quella che fu l'esperienza di un gruppo di abruzzesi che credevano nella libertà del proprio popolo, giusto in un anno in cui cerchiamo di ricordare di essere un popolo unito, è un un momento significativo".

Pagano ha proseguito il suo intervento parlando di una "storia magica di un gruppo di abruzzesi che inizialmente erano solo 15 o 20". "Poi - ha ricordato - mano mano sono diventati 50, 100, 400, hanno liberato Popoli, Bussi, Pescara e poi tutto l'Abruzzo e non si sono accontentati.

Alla fine sono diventati 1.500 - ha concluso - e sono riusciti persino a liberare Bologna". Nel frattempo la manifestazione "Resistere uniti" è giunta al termine.

Sul palco allestito nella piazza del Ponte del mare a Pescara, si sono alternati esponenti politici e rappresentanti di comitati ed associazioni.

Diverse centinaia di persone - migliaia considerando i passeggiatori incuriositi - hanno girato tra i gazebo informativi ed hanno assistito alle esibizioni di diversi gruppi musicali.

"La crisi italiana attuale è dovuta anche al distacco dai valori fondanti da cui è nata la nostra democrazia - ha detto il presidente dell'Anpi, Enzo Fimiani -.

Negli ultimi 15 anni il distacco si è acuito ed è divenuto uno dei problemi del cortocircuito italiano. E' necessario lavorare anche con il centrodestra - ha concluso - per ritrovare dei valori condivisi".


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