60 anni di Costituzione, ritorno a Stiffe, simmetrie nascoste

Puntata numero 121

25 Dicembre 2008   10:20  

In questo numero di Magazine 99 la mostra fotografica di Alfonso Pierantonio, i 60 anni della costituzione commemorati  dalla Provincia dell'Aquila, la lettura scenica di In Nome della madre, di Erri De Luca, nelle grotte di Stiffe.

SESSANT'ANNI DI COSTITUZIONE

di Marco Signori

Il dibattito sulla riforma della Costituzione italiana è all'ordine del giorno dell'agenda politica e parte integrante di alcuni programmi elettorali.

La carta fondamentale della Repubblica Italiana compie quest'anno sessant'anni, la sua approvazione da parte dell'Assemblea Costituente nell'immediato dopoguerra la rende fra le più antiche dei paesi europei ed il processo storico che precedette la sua entrata in vigore rese possibile una elaborazione attenta di principi democratici e pluralisti che il popolo sovrano, memore della pesante eredità rappresentata dal ventennio di dittatura e dal conflitto mondiale, a distanza di tanti anni ancora osserva.

Era il 22 dicembre 1947 quando l’Assemblea Costituente approvava la Costituzione repubblicana successivamente promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale che ne indicava l’entrata in vigore il primo gennaio 1948.

Il due giugno 1946 la sovranità popolare aveva espresso a maggioranza la volontà di trasformare la forma di Stato in senso repubblicano.

Ne seguirono due anni di sapiente ed equilibrata, quanto lungimirante elaborazione, portata avanti dalla eletta Assemblea Costituente per la stesura della legge fondamentale e fondativa dello Stato italiano, ispirata a quei principi di libertà e democrazia, di pluralità, uguaglianza e tolleranza non revisionabili e tutt’oggi in vigore.

Il sessantesimo anniversario della Costituzione repubblicana è stata l'occasione colta dalla Provincia dell'Aquila per una riflessione sul ruolo delle provincie, “enti indispensabili, previsti dalla Costituzione, per governare vaste aree territoriali. Abolire un ente elettivo intermedio tra comuni e Stato equivarrebbe ad una perdita di democrazia, accentrando più potere ad enti burocratici sovraordinati. Le Province vanno mantenute, il freno va invece posto al proliferare di nuove Province, per lo più se sono di piccole dimensioni, correndo così il rischio di essere solo dei centri di spartizione di potere politico”. Questo il pensiero dell'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, intervenuto alla manifestazione organizzata dalla Provincia dell'Aquila in occasione del centenario della nascita dell'Unione delle Province italiane.

La Costituzione, che la Provincia ha stampato in una pubblicazione insieme al proprio Statuto, necessita ad ogni modo di alcune revisitazioni, per superare le asimmetrie createsi con la nascita e lo sviluppo delle istituzioni europee.

Il processo di integrazione europea - come ha esaustivamente espresso il professor Vincenzo Cerulli Irelli - ha già raggiunto risultati notevoli ed impone un ripensamento del concetto di costituzione e del concetto correlato di sovranità. È opportuno chiarire che una costituzione materiale europea, per i molteplici trattati approvati nel corso degli anni, è come se già esistesse.

LA FOTOGRAFIA DI ALFONSO PIERANTONIO

di Filippo Tronca

Gironzolando per i negozi del centro storico dell'Aquila, nel pieno impazzare dello shopping natalizio, ci si può imbattere anche in mostre e esposizioni di artisti e fotografi. ospitate tra abiti griffati e tante altre merci, che con i loro allettanti colori è cercano di esorcizzare la crisi.

E' il caso della mostra fotografica del professor Alfonso Pierantonio, virtuoso del digitale, amante dei cromatismi della plastica, muta icona pop della modernità. Ad attrarre Pierantonio sono poi le finestre di palazzoni metropolitani,  con la loro ossessiva regolarità e  le simmetrie nascoste. Una trama matematica che è quella dei pixel che compongono l'immagine digitale, e chissà forse anche la realtà al tempo di Second life e faceboook.

A proposito, le foto sono disponibili, con licenza creative commons su flikers.com , sito che è diventato il punto d'incontro  planetario per tutti gli appassionati di fotografia.

IN NOME DELLA MADRE, NEL CUORE DELLA MONTAGNA

di Filippo Tronca

Una lettura scenica unica quella di In nome della madre, capolavoro di Erri De Luca da parte di Eva Martelli e Daniele Fracassi del teatro Piccolo resto. Questo perchè essa si è svolta nel cuore di una montagna, dentro le splendide grotte di Stiffe, come iniziativa collaterale al presepe in grotta, visitato in questi giorni da migliaia di turisti.

Racconto corale e profondamente poetico “ In nome della madre” è la narrazione dal punto di vista di Miriàm/Maria, della sua gravidanza, dall’annuncio dell’avvento all’offerta finale di suo figlio a Dio attraverso la preghiera di non portaglielo via prima dei 30 anni.

Il vento di Marzo l’avvolse e lasciò in lei un seme, in pochi minuti Miriàm da ragazzina diventa donna senza conoscere uomo.Erri De Luca, che ha lungo e da autodidatta  studiato l’yddish e l’ebraico per tradurre la Bibbia, in questo libro è riuscito, da uomo non credente e soprattutto da uomo, a rendere la storia di Giuseppe e Maria con parole estremamente delicate e reali.

 

 

 


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