A Chieti scoperta decisiva per la lotta ai tumori

01 Ottobre 2008   11:09  

Sarà pubblicato oggi, su Cancer Research, prestigiosa rivista scientifica internazionale, un risultato sorprendente ottenuto da un team di scienziati dell’ Università di Chieti. I ricercatori dell’ unità di Patologia Oncologica, guidati dal prof. Saverio Alberti, in uno studio sostenuto dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Chieti e dall’ ABO Project di Venezia, hanno scoperto un nuovo meccanismo attraverso cui si sviluppano tumori nell’ uomo. Gli studiosi hanno dimostrato che RNA derivati da due geni normali possono venire fusi in un’ unica molecola, dando origine ad un RNA ibrido anomalo che induce il cancro. I due geni coinvolti sono la CICLINA D1, uno dei regolatori chiave della replicazione cellulare, e TROP2, un gene scoperto dall’ equipe del prof. Alberti, che è in grado di stimolare la crescita del cancro e che è espresso dalla maggior parte dei tumori nell’ uomo.

L’ RNA chimerico viene generato attraverso un meccanismo fino ad oggi sconosciuto e stimola la crescita delle cellule tumorali perché diventato enormemente più stabile, non perché genera proteine anomale. I tumori che esprimono di più l’ RNA chimerico sono i tumori dello stomaco, del colon, dell’ ovaio, dell’ utero e del rene, più un sottogruppo di tumori al seno.

Questa scoperta rovescia l’ idea comune che tutti i tumori originano da alterazioni del DNA, in particolare da mutazioni di geni di controllo, chiamati oncogeni. La scoperta di questo nuovo meccanismo apre scenari inattesi. Per esempio, la prevenzione del cancro è stata basata fino ad oggi sulla prevenzione di mutazioni del DNA, indotte dal fumo, da raggi solari o da sostanze radioattive. Prevenire la generazione di un RNA anomalo che origina da geni perfettamente normali richiederà studi approfonditi sui meccanismi che danno origine all’ RNA ibrido e sulla loro regolazione.

Tumori esprimono l’ RNA chimerico a livelli diversi. È stato quindi necessario sviluppare metodiche nuove per rivelare la presenza dell’ RNA anomalo. È stato già messo a punto un primo test in grado di misurarne i livelli di espressione nel giro di alcune ore, aprendo la via a nuovi test in campo diagnostico. Nuove ricerche determineranno se l’ espressione di questo RNA ibrido è legata a specifiche caratteristiche biologiche di particolari sottogruppi di tumori, in particolare alla loro aggressività e sensibilità alle terapie anti-tumorali oggi somministrate.

“La scoperta di questo nuovo meccanismo – spiega il professor Alberti - apre scenari insospettati. La prevenzione del cancro è stata basata fino ad oggi sulla prevenzione di mutazioni. Prevenire la comparsa dell’ RNA anomalo si presenta come una sfida nuova e difficile, ma rappresenterà anche una nuova opportunità anti-cancro”.

Si aprono anche nuove possibilità diagnostiche: “Abbiamo già messo a punto un primo test in grado di misurarne i livelli di espressione dell’ RNA chimerico nel giro di alcune ore. Nuove ricerche determineranno se l’ espressione di questo RNA ibrido è legata a specifiche caratteristiche biologiche di particolari sottogruppi di tumori, in particolare alla loro aggressività e sensibilità alle terapie anti-tumorali.”

Questi risultati aprono la via anche a nuove cure. “I nostri risultati sono stati ottenuti su cellule in coltura, dove siamo riusciti ad eliminare l’ RNA chimerico e ad uccidere le cellule trattate” “Prima di passare all’ uomo ci sono molti passaggi obbligati, sia per essere sicuri della non tossicità dei nuovi farmaci, che della loro efficacia nel paziente”.

 


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