A L'Aquila dove porto il mio bambino?Spazi verdi dimenticati

I bisogni degli aquilani

24 Marzo 2010   12:43  

Città messa in sicurezza solo a metà perché i puntellamenti non sono stati completati. Opere d'arte che aspirano ad avere un angelo custode che si occupi di loro, un salvatore che non è arrivato da fuori Italia e che quindi si dovrà trovare all'interno dello Stato Italiano, che dovrà farsi carico della cura dei suoi tesori, inestimabili quelli aquilani. Tre miliardi e mezzo di euro è la stima elaborata dal vice commissario per i Beni culturali, Luciano Marchetti, per il recupero del patrimonio artistico danneggiato dal terremoto.
Ad oggi i soldi stanziati e spesi sono 2 milioni di euro del Ministero dei Beni Culturali, 20 milioni di euro della Presidenza del Consiglio, Dipartimento Protezione Civile, per le opere di messa in sicurezza e 12 milioni di euro per l'operazione Chiese di Natale.

Il Comune dell’Aquila intanto sta redigendo il progetto definitivo per la rilocalizzare del Museo nazionale d’Abruzzo (ospitato prima del terremoto nel Castello cinquecentesco) nei locali dell’ex mattatoio comunale, nei pressi delle 99 Cannelle. L’intervento sarà realizzato grazie a un contributo di 5 milioni di euro della società Invitalia. Attraverso la realizzazione di questo spazio espositivo e il restauro della fontana delle 99 Cannelle e della Porta della Rivera, a cura del Fai, sarà possibile creare un polo di attrazione culturale e monumentale.

Polo di attrazione culturale. Ben venga. A L'Aquila però, mancano poli di attrazione sociale. Per i giovani, sperduti, che si ritrovano in due punti: L'Aquilone e viale della Croce Rossa, luogi inospitali, dove l'assillo all'acquisto e all'ubriacatura diventa soffocante. Per i bambini che non sanno dove giocare.

Abbiamo visto gli aquilani e i loro bimbi radunarsi al Castello nei giorni scorsi per riappropriarsi di un luogo cittadino in cui stare insieme, semplicemente stare, parlare, condividere, giocare.

Tutti sognano, non si può negarlo, un grande parco urbano a Piazza d'Armi, un parco desiderato prima del terremoto, agognato fortemente oggi. Dopo l'avvio fulmineo dei lavori per la Chiesa che lì sorgerà, quale futuro per quell'area?
Nell'attesa di conoscerne la destinazione che fine ha fatto un luogo splendido come il parco del sole? Abbandonato. Giochi pericolanti, chiodi sporgenti, corde tagliate, erbacce, rifiuti....è la denuncia arrivata da una madre che non sa dove andare con i il suo bambino. In questo video.

La socialità, i punti di incontro, luoghi di ritrovo sono necessari per consentire agli aquilani tutti, giovani, bambini e anziani, di uscire dalla sensazione di mancanza di riferimenti, di stimoli.

Incontrarsi per parlare, per condividere, per guardare al futuro e non sentire la morsa delle difficoltà. Si è parlato, e ci sarebbero progetti in merito, anche di una zona semi coperta a paizza del teatro, che permetta di fermarsi lì, nel dopo teatro, nel dopo concerto, fermarsi. Si realizzerà?
La primavera alle porte ha fatto sentire a tutti il desiderio di andare ad incontrare gli altri, di andare in centro, quel centro ora assessente, che va trovato altrove.

E il parco del Castello? Era stata riattivata da poco, prima del terremoto, l'area attrezzata per i giochi. Non si lavora, però, per renderla di nuovo fruibile.
Qualcuno potrà dire che questi sono problemi minimi rispetto alle questioni enormi che deve affrontare la città. Ditelo a chi vive in 20 mq con tre posti letto e sogna il verde dei suoi parchi, piccoli ma fondamentali.

 


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