A Pescara la protesta della marineria

17 Ottobre 2012   21:23  

“Le Istituzioni comunale, provinciale e regionale continueranno a fare quadrato attorno alla marineria di Pescara per sostenere la battaglia per il dragaggio del porto canale e per l’erogazione degli indennizzi della Cassa integrazione. Siamo pronti a costituire un presidio fisso a Roma, sotto la sede del Governo, fino a quando non ci porteranno la prova dell’inizio, già dall’indomani, delle operazioni di escavazione dei fondali e di rimozione dei fanghi. Nel frattempo la giunta comunale ha approvato stamane la delibera per il conferimento del contributo da 45mila euro quale fondo di solidarietà destinato all’Associazione Armatori Pescara al fine di affrontare le grandi, notevoli difficoltà che ancora una volta la marineria oggi ha urlato in piazza, stanca, sfinita, sfiancata. Ma forse è giunta l’ora di portare quella protesta a Roma, per far comprendere sino in fondo la gravità del momento e l’esasperazione di una categoria che adesso, veramente, non ce la fa più”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia commentando la protesta odierna della marineria, che ha fronteggiato con il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa e con il consigliere comunale Massimo Pastore. “Comprendo ogni frase, ogni parola, ogni gesto compiuto stamane dalla marineria di Pescara – ha detto il sindaco Albore Mascia -, una categoria che ancora una volta ha dimostrato grande dignità chiedendo alle Istituzioni non soldi, ma la possibilità di tornare a lavorare con le proprie barche nella propria città, nel proprio porto per affrontare la vita quotidiana e riportare il pane a casa alle proprie famiglie. In mezzo a quei pescatori oggi c’era chi sta rischiando di perdere la casa perché vive in affitto e da tre mesi non riesce a pagare il dovuto, chi ha appena ricevuto una bolletta dell’acqua di 1.800 euro e non sa dove trovare i soldi per pagarla, chi ha paura di vedersi tagliare la luce perché non ha denaro per pagare i consumi. Ho visto la disperazione nel volto di un giovane pescatore, fra l’altro laureato in Ingegneria informatica, che ha due bambini piccoli e il mutuo per la barca da pagare e non ha più soldi, dopo aver bruciato tutti i risparmi di giovane coppia, e anche chi oggi ha chiesto 20 euro in prestito a un cugino per fare un po’ di spesa. E oggi ho ascoltato con una stretta al cuore ogni singola parola, ogni urlo, anche qualche insulto che sicuramente non aveva nulla di personale, ma era solo un modo per sfogare mesi e mesi di rabbia repressa, la rabbia di uomini che non sono abituati a ciondolare tra i divani di casa e oggi si sentono giudicati perché al mattino non possono andare a lavorare perché il porto è impraticabile. Non sono un pescatore, ma mi sento pienamente partecipe di quella rabbia e della delusione provata ogni qual volta il dragaggio è stato annunciato e poi rinviato con un qualsiasi pretesto. Le ultime notizie ricevute dal Ministro Improta in occasione della sua venuta a Pescara parlavano dell’inizio delle operazioni di escavazione dei fondali intorno al 20-22 novembre, operazioni che avrebbero permesso di liberare e riaprire la canalina di accesso almeno per consentire ai pescherecci di tornare in mare per Natale, che è storicamente il periodo dell’anno più propizio ed economicamente più favorevole per la categoria. Poi, all’improvviso, alcuni esponenti del Partito Democratico hanno tirato fuori la data del 5 dicembre che ha gettato nello sconforto più nero la marineria, ma francamente non possiamo ritenere ufficiale tale scadenza che stiamo già cercando di verificare. E ci siamo ampiamente attivati per l’erogazione di tutte le provvidenze economiche previste: il Presidente della Regione Chiodi in persona ha inviato una lettera al Ministro dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli per sollecitare la firma del decreto, già sottoscritto dal Ministro del Lavoro, per l’attribuzione delle risorse finanziarie previste per la Cassa integrazione in deroga, circa 30 milioni di euro complessivi, destinati, in larga parte a Pescara. Da ieri sera stiamo cercando di metterci in contatto direttamente con il Ministro, ma non è cosa semplice. Invece – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – in mattinata la giunta comunale ha regolarmente approvato l’erogazione del contributo da 45mila euro quale fondo straordinario di solidarietà in favore della marineria pescarese, assegnata all’Associazione Armatori Pescara, somma che verrà concretamente liquidata entro il 30 ottobre. Sicuramente parliamo di una goccia in un mare di necessità, ma almeno sarà utile per affrontare le piccole emergenze quotidiane. Intanto i ragazzi della Cooperativa del Mercato ittico stanno lavorando per il Comune di Pescara presso i nostri impianti sportivi, e finora ho ottemperato a tutti gli impegni assunti in prima persona come sindaco di Pescara. Ma sono pronto a fare ancora di più, caricandomi sulle spalle ogni altra necessità, come già stiamo facendo con il Presidente Testa. Ora la problematica più forte resta quella del dragaggio perché la marineria, giustamente, vuole tornare a lavorare: due settimane fa eravamo usciti tutti rassicurati dall’incontro con Improta e continuo a nutrire, nell’intimo, fiducia, ma comprendo coloro che, dopo le affermazioni del Pd, hanno paura e sono ripiombati nel vortice nero della disperazione. A questo punto non resta che pensare a un presidio fisso a Roma: so che la marineria sta organizzando dei pullman per promuovere una protesta nella Capitale. Io salirò su quei pullman e sarò con la marineria per ottenere un risultato: il dragaggio del porto e il rispetto dei tempi preannunciati perché Pescara non può più aspettare”.


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