L´Istituto Superiore di Sanità ha confermato che la qualità dell´acqua nella Val Pescara "non è idonea al consumo umano".
A renderlo noto il Wwf Abruzzo e gli esponenti dell´associazione, Abruzzo Social Forum. Nella lettera l´Istituto, che fa riferimento ai dati Arta, del periodo 2004-2007, inviati dal Wwf, parla di "una situazione a rischio per la salute umana".
Inoltre l´Istituto scrive che "superamenti dei valori di sicurezza nella misura indicata nei dati trasmessi da codesta associazione evidenziano in ogni caso una situazione di non conformità tale da rendere l´acqua non idonea per il consumo umano".
Per Dante Caserta, presidente regionale del Wwf, con la nota dell´Istituto Superiore di Sanità, la Asl di Pescara, l´Aca e l´Ato "vengono smentiti del tutto".
Inoltre Caserta ha sottolineato che "si evidenzia il completo fallimento di un intero sistema di prevenzione e controllo, aggravato dal fatto che si sapeva da anni e nessuno, fino alla denuncia del Wwf, è intervenuto". Secondo Caserta è necessario il monitoraggio completo dei pozzi Sant´Angelo, anche se attualmente sono chiusi, per accertare l´eventuale presenza di altre sostanze pericolose, e l´elenco completo dei composti con cui può essere venuta a contatto la popolazione.
Dello stesso avviso Augusto De Sanctis, referente Acque Wwf. "Quanto scrive l´Istituto Superiore di Sanità - ha detto - è letteralmente impressionante, se si pensa che l´acqua dei pozzi è stata utilizzata dagli anni 䚠, rifornendo oltre 400 mila cittadini per circa 25 anni sino a 40 giorni fa".
"Reclamiamo - ha detto Renato Di Nicola, dell´Abruzzo Social Forum - giustizia per quanto accaduto. Ormai - ha aggiunto - ci sono elementi talmente palesi che le persone coinvolte in questo scandalo non possono continuare a gestire un servizio pubblico come quello della distribuzione dell´acqua e dei relativi controlli, pur in attesa delle eventuali decisioni della magistratura".
Le due associazioni scriveranno ai vari enti per chiedere il loro intervento in ogni procedimento giudiziario. Infine chiedono alla Regione di costituire un comitato permanente di crisi.
(AGI)