Su scarichi fognari ed energia rinnovabile l´Abruzzo decide di allontanarsi dalle politiche comunitarie e nazionali. Lo affremanoi Verdi in una nota. Il Consiglio regionale abruzzese - dicono - ha varato ad ottobre due norme relative ai limiti degli scarichi fognari e ai nuovi impianti fotovoltaici. La prima, inserita nella dibattutissima Legge regionale "Omnibus", consiste in una vasta sanatoria per chi ha superato i limiti per gli scarichi. Si tratta dei diffusissimi impianti che scaricano nei fiumi di capacità sotto i 2000 abitanti equivalenti (che servono la quasi totalità dei 305 comuni abruzzesi) e degli impianti che scaricano in mare fino a 10000 abitanti equivalenti (gran parte dei comuni costieri della regione). La seconda inserita nella cosiddetta "Legge sull´insonnia", divenuta poi la parziale modifica della Omnibus varata tre settimane prima, ha aggiunto il divieto ai soggetti pubblici di installare impianti fotovoltaici su terreni ed edifici, quali ospedali, comuni, scuole, caserme ecc., ad una distanza inferiore a 500 metri da ogni abitazione. Per i verdi si tratta di "libertà di inquinare ai livelli di 30 anni fa e divieto di produrre energia dal sole". Per Dante Caserta, presidente regionale del Wwf "il combinato disposto di queste due leggine regionali fa uscire l´Abruzzo dal contesto europeo su due settori chiave come l´energia e la qualita´ delle acque fluviali e costiere. Si tratta di norme assurde. I fiumi abruzzesi, come accertato dai dati dell´Agenzia Regionale per la Tutela dell´Ambiente, sono in pessimo stato e peggiorano di anno in anno, allontanandosi dagli obiettivi europei che prevedono entro il 2008 il raggiungimento dello stato ´sufficiente´ per la qualità delle acque di tutti i punti di campionamento. Questa legge preclude qualsiasi tentativo di porre rimedio a questa situazione ed espone la regione all´intervento sanzionatorio della Commissione Europea. "Sul fotovoltaico - dice Angelo Di Matteo, segretario regionale di Legambiente - praticamente si potranno installare impianti solo sugli isolati rifugi montani. Da un lato l´assessorato regionale all´ambiente sta predisponendo un piano energetico che punta sulle fonti rinnovabili e dall´altro il Consiglio regionale vanifica, con una legge di cui non si comprende la logica, ogni tentativo di affrancarci dal consumo di combustibili fossili per la produzione energetica. La Regione Abruzzo si pone così in netto contrasto con le indicazioni mondiali, comunitarie e nazionali". Le due associazioni lanciano un appello a tutti i consiglieri e alla Giunta "per un immediato intervento che annulli le grottesche disposizioni e, allo stesso tempo, che isoli i maldestri tentativi di singoli consiglieri regionali che si tramutano in una sconfitta non solo per tutti i cittadini abruzzesi, ma per tutti coloro che hanno cercato di operare nel rispetto delle normative vigenti".
(AGI)