"I cittadini abruzzesi bocciano Del Turco (penultimo nella classifica de Il Sole 24 Ore) e lui si vendica subito regalando o svendendo parte della capacità della discarica di Lanciano (15mila tonnellate, per adesso!) al Governo Prodi in nome di una non ben definita solidarietà che non si sa verso chi: verso i cittadini campani, ma allora bisognerebbe aiutarli prima a disfarsi di Bassolino e della Iervolino, o si tratta di compromesso politico verso Prodi e Veltroni in cambio di qualche favore politico per esempio per non farsi bocciare il bilancio e la finanziaria 2008 che, a detta di molti funzionari ed esperti, non hanno i minimi requisiti legali per sopravvivere e quindi per regolamentare la gestione economico finanziaria per il 2008".
E´ quanto si chiede il Capogruppo UDC Mario Amicone dopo il blitz a sorpresa dello stesso Presidente che ancora una volta ha voluto essere, "alla faccia degli abruzzesi - sostiene Amicone - più generoso di quanto richiestogli e di quanto non lo siano stati i Presidenti dell´Emilia Romagna e della Toscana che sono le regioni alle quali di solito ispiriamo le nostre iniziative.
La generosità verso terzi e a spese di altri di Del Turco - aggiunge Amicone - è direttamente proporzionale all´arroganza ed all´ambiguità che ha nei confronti degli abruzzesi perchè, in dispregio delle nostre leggi regionali, dispone autoritariamente e senza consultazione della disponibilità della discarica Cerratina di Lanciano e dichiara la normalità abruzzese sullo stato dell´arte dei rifiuti quando un mese fa per fare approvare entro il 23 dicembre il Piano Regionale dei rifiuti descriveva l´emergenza abruzzese come una delle più emergenti e pericolose sotto la lente d´ingrandimento dell´Unione Europea e la minaccia era ´per non fare la fine di Napoli´.
Quindi - conclude Amicone - delle due una: o diceva bugie allora per captare la buona fede e la disponibilità del Consiglio Regionale o ha detto bugie adesso per captare la benevolenza politica del Partito Democratico nazionale a scapito della salute degli abruzzesi cercando di giustificarsi convocando i Sindaci per la concertazione del ´giorno dopo´".
(AGI)
