ASSENTEISMO: DE DOMINICIS, PENALIZZATI DA CONTROLLI EFFICIENTI

04 Marzo 2008   17:56  
"Le assenze dei dipendenti? E´ materia da trattare con prudenza, per non incorrere in facili demagogie.
E soprattutto da non assimilare alle categorie di ´nullafacenti´ o ´fannulloni´. Nel nostro Paese esistono degli strumenti a tutela dei lavoratori che sono frutto di conquiste importanti e del ruolo crescente che lo Stato sociale ha assunto a difesa dei minori o dei cittadini malati".
Lo afferma il presidente della Provincia di Pescara, Giuseppe De Dominicis, commentando i risultati dell´inchiesta pubblicata lunedì scorso dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore sull´assenteismo nel pubblico impiego, in base alla quale nella graduatoria tra le Province italiane quella di Pescara figurava, nel 2006, al secondo posto per giorni medi di assenza dei propri dipendenti.
Secondo De Dominicis, la prima osservazione va formulata sui sistemi di rilevazione delle presenze negli uffici: "Nel nostro ente sono in uso sistemi elettonici efficienti, che a fine mese permettono di avere un quadro infallibile e personalizzato di ciascun dipendente. Temo pero´ che sistemi di questo tipo non siano patrimonio di tutti gli enti italiani, come lo stesso quotidiano economico rileva: ma così, nella statistica, si finisce per penalizzare paradossalmente poprio gli enti più virtuosi, avvantaggiando quanti ricorrono a strumenti meno certi e verificabili".
E in ogni caso, a detta del presidente della Provincia di Pescara, "assenze più o meno nella media generale non hanno impedito alla nostra amministrazione di conseguire risultati particolarmente apprezzabili sul fronte della qualità e dell´efficienza, come certificano gli attestati recenti ottenuti in Europa".
Di ancora maggiore delicatezza, per il presidente della Provincia di Pescara, è il capitolo dedicato ai diritti sociali: "Alcuni, come maternità garantita e assistenza a familiari disabili appartengono a un patrimonio di conquiste del mondo del lavoro e di uno Stato che si dice civile.
Lo stesso vale per le aspettative legate a mandati politici, che permettono anche ai comuni cittadini, come sono i pubblici dipendenti, di ricoprire ruoli che altrimenti sarebbero appannaggio solo dei ricchi.
Quanto alla malattia, sullo stato di salute dei dipendenti pubblici - dopo la prima certificazione dei medici di famiglia - tocca all´Asl e non a noi effettuare i controlli di legge. Per parte nostra, l´opinione pubblica può stare certa che saranno comunque colpiti duramente tutti gli eventuali casi di abuso accertati".



(AGI)

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