Abruzzesi e cubani ricordano l'eroe abruzzese Federico Falco

Medico ed eroe della prima Rivoluzione cubana

06 Maggio 2008   15:29  

"La presenza italiana e abruzzese in Santiago di Cuba" è stato il tema di un interessante convegno organizzato nella città cubana dall'Associazione abruzzesi in Cuba "Francesco Federico Falco" il 29 e 30 aprile scorsi, in occasione dell'anniversario della nascita del personaggio storico a cui il nuovo sodalizio di abruzzesi è intitolato. Medico ed eroe della Rivoluzione d'indipendenza cubana dalla Spagna, Falco è, infatti, nato a Penne (Pescara) il 12 aprile 1866. Combattente agli ordini del generale Antonio Maceo, fu nominato Comandante dell'Esercito liberatore cubano. Fu, inoltre, presidente in Italia del Comitato centrale per la Libertà di Cuba, fondato il 6 aprile del 1896 a Roma.
L'incontro, voluto dal presidente dell'Associazione, Antonio De Fabritiis, è stato organizzato in collaborazione con l'Ufficio del Conservatore e storiografo della città di Santiago di Cuba e dalla filiale provinciale della Uneac (unione scrittori e artisti cubani). Ben dieci i relatori che hanno trattato temi diversi, tutti inerenti l'influenza degli italiani e in particolare degli abruzzesi nella storia e nelle varie discipline artistiche e scientifiche nella seconda città cubana.
La due giorni, prima iniziativa della neonata associazione di abruzzesi della Isla grande, è stata patrocinata dal Cram Regione Abruzzo anche se, purtroppo, il presidente Donato Di Matteo e i consiglieri Giuseppe Tagliente e Camillo Cesarone, non hanno potuto partecipare, pur inviando saluti. "Il periodo così denso di appuntamenti politici c'impedisce di recarci a Santiago de Cuba, per la Vostra interessante iniziativa - ha scritto Tagliente, nel messaggio del Cram - Ciononostante vogliamo idealmente partecipare alle manifestazioni indette per commemorare Francesco Federico Falco almeno con questo messaggio di saluto e ad un tempo di soddisfazione per l'iniziativa che avete inteso adottare. Conosco la figura di Falco, nei limiti di quanto ho potuto reperire, e posso senz'altro affermare che egli è stato uomo di grande valore e di altrettanta passione civile, sempre fedele a quella 'religione della Libertà' di cui parla un altro corregionale illustre, Benedetto Croce. La sua vita, interamente spesa per l'affermazione di questa sua Fede, resta un riferimento e un esempio per i giovani d'oggi. Mi sono ripromesso di scrivere a breve un volumetto su quest' altro Eroe dei Due Mondi e sarà mia cura avvisare, appena pubblicato, gli amici residenti a Cuba per una eventuale presentazione anche nel Paese che Falco amò senz'altro più del suo".
Assente giustificato anche Domenico Vecchioni, ambasciatore italiano a Cuba, anche lui originario dell'Abruzzo (Atri) è pure molto legato alla figura dell'illustre corregionale. Fu, anzi, proprio Vecchioni a stimolare De Fabritiis e il Cram Abruzzo a recuperare la figura di Falco, ancora poco conosciuto in Abruzzo.
Come sempre accade a Cuba, anche questa iniziativa ha incuriosito il pubblico cubano, giunto numeroso all'incontro. La storica cubana Sandra Estevez ha esaltato la figura di quest'altro "Eroe dei due mondi": "medico, fu un fervente mazziniano, garibaldino, socialista - ha ricordato la Estevez - e con una passione esaltante per gli ideali di libertà e democrazia e amò appassionatamente Cuba tanto da essere chiamato figlio di Cuba ricevendone la nazionalità e cittadino adottivo di Santiago de Cuba. Egli scrisse più di 40 opere su argomenti diversi e in ben quattro lingue: italiano, spagnolo, francese e inglese.
Dopo la vittoria nella guerra di indipendenza il Governo cubano affidò a questo eclettico personaggio incarichi di vario genere, infatti, fu Console a Genova e ad Amburgo (Germania); rappresentò il Governo cubano nelle conferenze internazionali sull'immigrazione europea e dell'America latina: delegato di Cuba nella Commissione penitenziaria internazionale e nell'Organizzazione mondiale dell'Agricoltura e, infine, Ministro plenipotenziario in Italia per la Repubblica cubana".
Anche l'architetto Omar Lopez, "historiador" di Santiago, è intervenuto all'incontro: De Fabritiis lo ha ringraziato calorosamente, nel suo intervento di apertura "non per pura compiacenza, ha detto il Presidente degli abruzzesi di Cuba - ma per la sensibilità e la disponibilità che ha dimostrato verso questa iniziativa. Quando, infatti, gli ho presentato il progetto di collaborazione culturale fra Abruzzo-Italia e Cuba egli lo ha valutato molto positivamente e subito mi disse che si poteva iniziare con questa conferenza, per proseguire, successivamente, a sviluppare l'intero progetto che, fra l'altro, si prefigge di realizzare a Santiago un Centro culturale italiano con una buona biblioteca, principalmente ricca di libri di Storia dell'arte, ma con altrettante buone pubblicazioni riguardanti argomenti letterari e scientifici".
Saluti e ringraziamenti anche per Rodolfo Vaillant, presidente della locale Uneac, e per Olga Portuondo, la più grande storica cubana, responsabile dell'Ufficio storico della Città, "che, assieme a tutti i suoi collaboratori - ha ricordato De Fabritiis - hanno lavorato intensamente per realizzare con me questa prima Conferenza sulla presenza abruzzese-italiana in questa città, a partire da Falco. Dico prima conferenza, perché la Portuondo ha proposto, e ne sono felice, di proseguire anche negli anni avvenire, queste Conferenze, ovviamente, trattando ogni anno un personaggio italiano diverso e di un tema specifico, ricordando che gli italiani hanno lasciato qui, un impronta profonda nelle più varie discipline come l'architettura, la scultura, la pittura, la musica e da ultimo, ma non meno importante, nella storia di Cuba.
"Sarà sufficiente - prosegue - iniziare con il ricordo dello scopritore delle Americhe Cristoforo Colombo per proseguire con Giuseppe Garibaldi, l'Eroe dei due mondi, che condivise e sostenne la causa dell'indipendenza cubana, partecipando perfino a una riunione dei patrioti cubani, che si tenne, fra il 16 novembre e il 3 dicembre 1850, in una farmacia dietro la "calle Obispo", come ha rivelato recentemente l'historiador dell'Avana Eusebio Leal. Sono stati, però, tantissimi gli altri italiani che hanno lottato assieme al popolo cubano, fino ad arrivare alla vittoria, nella guerra, contro il colonialismo spagnolo e per l'indipendenza di Cuba, che si svolse tra il 1895 e il 1898. Tra quanti si distinsero in questa lotta per la libertà di Cuba, c'era Falco che, il 18 giugno 1898, fu nominato comandante del Corpo di Sanità militare, realizzando, così il suo sogno di combattere a fianco dei cubani per la libertà di questa Isola.
"Noi, Abruzzesi in Cuba, nel porre questo nome alla nostra Associazione, vogliamo ricordare, non solo, questo grande personaggio della storia italo-cubana, ma anche tutti gli italiani che contribuirono, in vario modo, alla lotta per la libertà del popolo cubano e che furono veramente moltissimi, ben 2.895. Sarà anche utile riportare il numero degli stessi per le varie regioni italiane, così come li elenca Fernando Ortis nel libro "Italia y Cuba": Abruzzo 206, Campania 17, Sardegna 79, Emilia 57, Romagna 139, Lazio 417, Liguria 89, Lombardia 331, Marche 422, Piemonte 4, Puglia 209, Sicilia 55, Toscana 440, Umbria 362, Venezia 4 e anche 69 emigrati italiani in Argentina".
De Fabritiis, noto in Abruzzo per essere stato presidente dell'Inps di Pescara e segretario regionale della Cisl-Funzione pubblica, ha aggiunto che gli abruzzesi a Cuba "sono convinti che sia un dovere riannodare questo filo che sempre ha visto molto vicini i due popoli e lavoriamo per ritrovare un nuovo e forte spirito di amore, amicizia, solidarietà fra gli italiani e i cubani proprio a cominciare dal più antico, nobile e importante mezzo di comunicazione che è rappresentato dalla cultura nella sua più ampia accezione".
L'articolo.34 della Costituzione cubana, ha ricordato De Fabritiis, dice testualmente: "Gli stranieri residenti nel territorio della Repubblica sono equiparati ai cubani...", mentre l'articolo.54, afferma: "I diritti di riunione, manifestazione e associazione... e libertà di parola e opinione, basate nel diritto illimitato alla iniziativa e alla critica".
Josè Martì, il più grande intellettuale, scrittore e pensatore cubano, fu anche un fervente mazziniano e il pensiero di questo uomo, indimenticabile, si rivolse sempre verso l'insegnamento dell'amore fraterno fra i popoli. Ricordando questi aspetti dell'eroe dell'Indipendenza cubana dalla Spagna, il Presidente degli abruzzesi ha aggiunto: "Noi italiani lo consideriamo una ottima guida per ricercare quanto di meglio sempre ci fu e ci potrà essere fra il popolo cubano e italiano", senza dimenticare che l'insegnamento Martì quando afferma: "Io voglio che la prima legge della nostra Repubblica sia il culto dei cubani alla dignità piena dell'uomo" e con questo profondo desiderio dobbiamo cercare di concepire i nostri sentimenti verso tutti gli uomini, senza distinzione di razza, colore della pelle, sesso, credenza religiosa ,o, qualsiasi altra differenza. L'Associazione abruzzesi in Cuba si riconosce pienamente e si inspira totalmente a questi principi e farà ogni sforzo per affermare la bontà dei suddetti valori"
Durante l'incontro è stato proiettato il documentario "Il Carnevale di Santiago di Cuba", del regista abruzzese Gianfranco Di Giacomantonio, che ha realizzanto anche un documentario su Falco.


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