Abruzzo in recessione, cala ancora produzione e occupazione nel manifatturiero

Rapporto Cresa primo trimestre 2013

06 Giugno 2013   12:30  

Quadro a tinte fosche quello restituito dal Rapporto Cresa sulla congiuntura economica dell'industria manifatturiera nel primo trimestre 2013, condotta su un campione di bel 424 imprese con più di dieci addetti.

L'industria abruzzese è in piena recessione, con un pil che scenderà nel 2013 di altri due punti percentuali.

Per il quinto trimestre consecutivo, assevera poi il rapporto Cresa, la produzione cala del 2,1% e il fatturato del – 1,6%.

L'export e gli ordinativi esteri che tre mesi fa avevano registrato un incoraggiante trend positivo tornano al segno meno.

L'occupazione, piccolo segno di speranza, è pressoché stabile rispetto ali ultimi tre mesi del 2012.

Ma è inferiore del - 2,7% rispetto ad un anno fa.

E non lasciano ben sperare le prospettive per i prossimi sei mesi da parte degli imprenditori interpellati che parlano di una riduzione dell'occupazione del 15%.

Dando uno sguardo ai settori si scopre che la crisi colpisce sopratutto il settore chimico farmaceutico, il minerario non metallifero, il legname e la metalmeccanica.

Reggono botta invece le aziende del settore mezzi di trasporto e dell'agroalimentare, con ottime performance di vino e pasta. Aumenta l'export del settore tessile.

Tra le province il peggior andamento congiunturale è quello della Provincia di Teramo, su base annua quello dell'Aquila. Fa eccezione la provincia di Chieti, dove la produzione cresce del 4%, il fatturato del %, mentre però l'occupazione cala.

Al nostro microfono il direttore Cresa Francesco Prosperococco lancia dure accusa la sistema bancario, che prendono soldi al tasso dell'1% dalla Bce e li prestano alle banche a tassi sei volte superiori.

di Filippo Tronca
immagini e montaggio Marialaura Carducci

 

 

FOCUS: INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE IMPRESE MANIFATTURIERE I TRIMESTRE 2013

Variazioni percentuali rispetto al I trimestre 2012

PRODUZIONE -2,1% FATTURATO -1,6% FATTURATO ESTERO -0,7% OCCUPAZIONE -2,7%

Si confermano le difficoltà del sistema manifatturiero regionale Per il quinto trim. consecutivo produzione, fatturato, ordini interni e occupazione riportano decrementi su base annua. Export e ordini esteri, dopo un ultimo scorcio 2012 positivo, tornano a contrarsi.

Quadro congiunturale

L’indagine Congiuntura Economica Abruzzese relativa al primo trimestre 2013 è stata condotta dal Cresa su un campione 424 imprese manifatturiere con almeno 10 addetti operanti nella regione.

La conferma delle criticità strutturali che caratterizzano ormai da tempo l’andamento del sistema industriale abruzzese dimostra che la fase di recessione è ancora in pieno corso: per il quinto trimestre consecutivo riportano flessioni su base annua, sia pure di intensità generalmente inferiore a quanto rilevato nel corso del 2012, produzione (-2,1%), fatturato (-1,6%), ordini interni (-2,2%) ed occupazione (-2,7%) e, dopo la variazione positiva degli ultimi tre mesi del 2012, tornano a contrarsi anche export (- 0,7%) e ordini esteri (-2,5%).

Migliore è nel complesso l’andamento congiunturale: si conferma l’incremento dell’ultimo scorcio dell’anno precedente di produzione (+1,2%), export (+5,7%) e ordini esteri (+6,4%); l’occupazione, dopo un 2012 caratterizzato da decrementi congiunturali, torna sia pur debolmente a crescere (+0,1%); fatturato e ordini interni mostrano variazioni negative (rispettivamente -0,1% e -2,4%).

Gli operatori prevedono ulteriori peggioramenti nei prossimi sei mesi. Particolare pessimismo serpeggia nei settori metalmeccanico ed elettromeccanico e nelle industrie della provincia di Pescara.

Settori

Sono i mezzi di trasporto, con generali incrementi congiunturali e tendenziali, ad avere il migliore andamento; fa eccezione l’occupazione, che riporta variazioni negative anche se, su base annua, inferiori alla media delle industrie regionali. L’alimentare conferma il trend positivo dello scorso anno, con ulteriori aumenti, se si eccettua la produzione, rispetto ai livelli raggiunti nello stesso trimestre dell’anno precedente.

La chimico-farmaceutica e il legno e mobili fanno osservare gli andamenti più decrescenti; il primo, in particolare, registra le peggiori variazioni su base trimestrale di fatturato ed export e flessioni consistenti di tutti gli indicatori ad esclusione dell’occupazione, che aumenta su ambedue gli orizzonti temporali; il secondo mostra diffuse e consistenti contrazioni congiunturali e tendenziali, soprattutto per quanto riguarda la tenuta del fatturato e dei livelli occupazionali.

Classe dimensionale

Le grandi imprese (oltre 250 addetti) riportano, nel complesso, le migliori performance. Pur restando critico l’andamento dell’occupazione, fanno registrare variazioni positive tendenziali e congiunturali di produzione, fatturato e ordini interni e buoni incrementi su base trimestrale delle prestazioni sui mercati internazionali.

Le imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti), mostrano, al contrario, forti difficoltà soprattutto sul mercato nazionale, e fanno registrare incrementi rispetto al primo trimestre 2012 di export e ordini esteri

L’andamento delle medie imprese (50-250 addetti) è caratterizzato da diffuse contrazioni tendenziali e congiunturali di tutti gli indicatori; nonostante ciò sono le medie imprese ad esprimere le aspettative migliori per il prossimo futuro.

Il territorio

La provincia di Chieti fa osservare diffusi incrementi sia su base trimestrale che annua, Teramo il peggiore andamento congiunturale, L’Aquila quello tendenziale. L’industria pescarese riporta diffuse contrazioni ma mette al contempo a segno i più consistenti incrementi di export.

 


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