Abusavano di una minorenne con la complicità della mamma, indagati un 64enne ed un 80enne

13 Giugno 2019   09:36  

Dopo una complessa e lunga indagine, i Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di un 64enne pensionato domiciliato in un Comune dell’hinterland pescarese, responsabile, fin dal 2006, di atti sessuali ed atti persecutori nei confronti di una giovane ora 21enne.

Le confidenze affidate dalla ragazza ad una educatrice sociale e alla sua ex insegnante hanno dato l’avvio ad una meticolosa attività di indagine che ha consentito ai militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di ricostruire e cristallizzare il drammatico vissuto della vittima.

Gli episodi di violenza, iniziati nel 2010, allorquando la vittima, ancora bambina, aveva appena 12 anni, si sono protratti fino al 2016. È stata la madre ad indurre la giovane vittima ad intrattenere rapporti sessuali con il suo aguzzino percependone i relativi compensi. Una vicenda nata in un contesto familiare di assoluto degrado.

Dopo la morte della madre, la ragazza era riuscita a trovare la forza di rifiutare ulteriori incontri a quell’uomo. Questi però non ha desistito dal porre in essere una vera e propria attività persecutoria fatta di pedinamenti, appostamenti davanti scuola e continui contatti telefonici, (più di 400 le telefonate e gli sms in chat censite tra il 2017 ed il 2019) pur di adescarla ulteriormente.

Il seguito è storia di oggi allorquando all’anziano, con regolare famiglia a carico, è stata applicata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima e divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con la stessa.

Ha subito una perquisizione domiciliare un altro indagato per analoghi fatti, un 80enne che da tempo aveva interrotto la frequentazione con la ragazza dopo averla abusata negli anni 2006/2007.


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