Aca a Di Primio: "Ognuno si assuma le proprie responsabilità". Di Primo: "Di Michele pensi ai conti"

27 Giugno 2012   17:08  

Il vicepresidente dell'Aca, Giuseppe Di Michele rispedisce le accuse al mittente: "Ognuno si assuma le sue responsabilità: se il sindaco di Chieti, in questi anni, avesse tappato le falle che ci sono nelle condotte, la situazione ora sarebbe diversa. Metà dell'acqua erogata, in quella zona, si perde per strada».

Di Michele ha spiegato che il momento è davvero critico: "C’è una emergenza idrica legata al calo della pressione nelle condotte - ha aggiunto -, se il Comune di Chieti avesse fatto manutenzione, ora non ci sarebbero tutti questi problemi. A Chieti, tra l'altro, l'erogazione è leggermente superiore rispetto agli altri comuni, proprio perché conosciamo la vetustà degli impianti». 

E sul centralino senza risposta? "Rispondo sempre al telefono e senza filtri", ha assicurato Di Michele, "il sindaco non mi ha chiamato, altrimenti - ha concluso - lo avrei ascoltato". 

In riferimento alla nota stampa del vice presidente del C.d.A. di ACA, Giuseppe Di Michele, il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ha emesso la seguente nota:

«Le parole del vice presidente dell'ACA sono offensive e degne di chi, prima ha fatto salti mortali per essere nominato nel CdA di ACA in quota centro destra ed oggi, magari sperando di avere un aiuto dalla sinistra alla prossima assemblea ACA, fa comunicati dicendo stupidaggini degne di un cavalier servente.

È vero che la rete di Chieti ha perdite dovute alla vetustà, ma è altrettanto vero che il consumo di Chieti è di gran lunga inferiore a quello di altre realtà che pure non ancora subiscono le interruzioni di erogazione di acqua.

Inoltre, lo dico al forse poco attento consigliere di amministrazione, la chiusura non è dovuta al fatto che Chieti disperde, ma al fatto che il livello delle sorgenti, stando a quello che loro dicono, si è abbassato.

Pensi il consigliere Di Michele a controllare meglio i conti e le attività dell'ACA, piuttosto che a fare il difensore delle cause perse. Quanto alla sua disponibilità a rispondere al telefono lo ringrazio, ma da amministratore dell'ACA dovrebbe preoccuparsi del fatto che gli uffici dell'Azienda non rispondono a cittadini ed enti per giorni, una vergogna!

Ribadisco, per parlare di cose più serie piuttosto che del vice presidente di una azienda commissariata il quale avrebbe fatto bene a tacere, visto che fino ad oggi si è distinto per la sua silente presenza all'ACA, che fino a quando non avrò certezza che l'acqua a Chieti Scalo verrà erogata anche di notte, non lascerò la sede dell'ACA e non interromperò lo sciopero della sete.»

 

 

 


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