Accademia dell'Immagine, sì alla liquidazione per Regione e Provincia, ma i conti passano ai giudici

15 Novembre 2013   12:03  

Per ora l'Accademia non rischia il peggio, ma questo è davvero deitro l'angolo.

La liquidazione è scongiurata , ma a decidere del futuro dell'ente sarà la Corte dei Conti.

E' questo ciò che emerso al termine della concitata riunione dei soci Regione, Provincia, Comune e Istituto cinematografico 'Lanterna Magica'.

La proposta di individuare un advisor, un revisore dei conti, capace di dare un quadro complessivo della situazione patrimoniale e debitoria dell'Accademia è stata strenuamente difesa dal sindaco dell'Aquila Massimo Cialente e da Carlo Di Stanislao presidente della 'Lanterna Magica'.

Se pure si è evitato il peggio la situazione è allo stallo come prima. Le carte infatti ora dovranno passare al al Tribunale dell'Aquila e saranno i giudici a stabilire, dopo aver vagliato tutti i documenti contabili, se l'ente di formazione cinematografica può o meno continuare la propria attività.

L'Accademia non può essere messa in liquidazione, secondo Cialente perché la situazione patrimoniale è ben solida, con una sede, quella di Collemaggio, che vale 6 milioni. Più del triplo dell'ammontare dei debiti accumulati negli anni. Secondo Cialente inoltre ci sono progetti di rilancio di cui non si può non tener conto.

 

Su quell'immobile secondo Cialente, avrebbe messo gli occhi la Regione: "Per questo che ho mandato le carte alla Procura della Repubblica. L'edificio è di proprietà dell'Accademia dell'Immagine e la ricostruzione dell'edificio è lavoro del Provveditorato alle opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna. Per l'Accademia dell'Immagine che, nei primi anni di attività, pagava parte del mutuo sottoscritto dalla Regione. Siamo dinanzi al tentativo di esproprio ai danni della città, è una azione politica dettata dal rancore profondo di De Matteis. Volevo evitare che si finisse in Procura, evidentemente non c'è stato modo di risolvere la questione diversamente".

Chiodi è di tutt'altro parere, Cialente: "Chiodi ha preteso, questa sera, lo scioglimento dell'Accademia".

Inoltre ha continuato Cialente: "L'assessore Tiberio ha telefonato a qualcuno e ha poi detto che avrebbe votato lo scioglimento: a quel punto, ho chiesto di trasmettere la registrazione audio della riunione alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, per ricostruire la vicenda e fare chiarezza su quanto accaduto. Ora, dal momento che i quattro soci sono divisi, deciderà il Tribunale".

Ora saranno i giudici ad esprimersi, tuttavia la situazione debitoria dell'Accademia è pesante. Nel bilanci dell'ente tra le voci inserite nell'attivo ci sono le 'Immobilizzazioni immateriali', a cui viene dato un valore economico come se potessero produrre del reddito. Tutto ciò è legato all'avviamento del Cinema Massimo, del sito internet dell'Accademia, del logo e della pubblicità: nel 2000 erano valutate 32mila euro, nel 2008 810mila euro. Il bilancio però porta 573mila euro di debito, come è possibile che abbia 'Immobilizzazioni immateriali' di 810mila euro?

Massimo Di Alessandro, della segreteria del presidente Gianni Chiodi, e Pino Tiberio, assessore della Giunta provinciale guidata da Antonio Del Corvo, hanno infine deciso di votare per lo scioglimento. Accogliendo, così, le indicazioni dell'avvocato Luca Bruno, che il presidente Chiodi aveva nominato come commissario liquidatore. 


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