Accoglienza turistica e inclusione sociale nei luoghi di Celestino V

30 Giugno 2007   12:25  
La basilica di Collemaggio è come noto uno dei fiori all´occhiello dell´offerta turistica dell´Aquila. Ma esperienza insegna che non basta la bellezza e la notorietà di un luogo per farne una meta appetibile. Occorre anche un adeguata accoglienza dei turisti. E a Collemaggio questo servizio viene svolto sette giorni su sette da 10 ragazzi che provengono da percorsi di riabilitazione psichiatrica o soggetti di misure alternative alla detenzione. Grazie infatti ad una convenzione tra cooperativa Soledaria, la Provincia dell´Aquila e il ministero di Grazia e giustizia, sono loro a accogliere i turisti, a proporre gadget e d oggetti artigianali, ad informare su ciò che offre il territorio, a spiegare con grande competenza i mille segreti della Basilica, a a gestire il verde e i servizi igienici. Quattro disabili sono stati assunti dalla cooperativa con contratto a tempo indeterminato, altri sei godono di borse lavoro messe a disposizione dal dipartimento di salute mentale. A breve il Pit sarà messo in rete con importanti tour operator e svolgerà attività di incoming. Il turismo a Collemaggio entra dunque in simbiosi con la solidarietà e l´inclusione sociale, e ciò rende ancora più significativa una visita in questo gioiello di storia, arte e cultura. Nel servizio intervista a Giampaolo Baldassarre, socio di Soledaria e operatore turistico del PIT FT

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