Accusa di aggressioni a sfondo razziale verso una coetanea pakistana, imputata una studentessa

Vari episodi anche a scuola

29 Maggio 2014   10:59  

Un quadro decisamente sconfortante quello che sembra emergere da una vicenda che vede protagoniste una giovane avezzanese ed una sua coetanea pakistana, presunte protagoniste con ruoli diversi in una storia a sfondo razzistico.

Il tutto avrebbe avuto inizio nel 2006, quando le due frequentavano l'istituto tecnico industriale nel capoluogo marsicano: secondo il racconto della presunta vittima, la ragazza pakistana all'epoca 16enne, sarebbero stati diversi gli episodi di insulti razzisti ed aggressioni, anche all'interno dell'istituto.

La presunta causa scatenante, le avances che un coetaneo avrebbe rivolto alla ragazza. "Raccontai la cosa alle ragazze della mia comitiva" - ha raccontato l'adolescente di origine asiatica - "e cominciarono a sputarmi e tirarmi i capelli".

La questione, purtroppo, non è finita lì: stando a quanto riferito dalla presunta vittima, infatti, l'ostilità nei suoi confronti è proseguita anche negli anni passati. "Ogni volta che ci incontravamo" - ha affermato la giovane - "lei iniziava ad insultarmi dicendomi: 'pakistana di m..., puzzi di cipolla perché non ti lavi'. Ero arrivata a non uscire più di casa per la paura, ma le aggressioni verbali avvenivano anche a scuola, anche davanti ai miei compagni di classe: una volta andai a raccontare l'accaduto dalla preside, e la ragazza fu sospesa".

Agli insulti, di lì a poco, fece però seguito un'aggressione fisica, secondo la denunciante avvenuta il 7 maggio 2012, in un bar presso la stazione. "Uscii e la incontrai" - ha sostenuto la ragazza pakistana - "ricordo che si legò i capelli e, tirandosi le maniche su, mi disse: 'Che fai, adesso che non c’è la preside, straniera di m..?, perché non ti hanno lapidata in Pakistan, t..?, lo sai che sei una figlia di t...'. Dopodiché iniziò a tirarmi i capelli e sferrarmi pugni e calci, facendomi cadere a terra".

La giovane fu poco dopo soccorsa da una pattuglia di vigili urbani che la portò in pronto soccorso, ed ha raccontato tutto in un'udienza davanti al giudice di pace di Celano. Quanto alla presunta responsabile dell'aggressione, il pm Alessia Marchione le ha riconosciuto l'aggravante dell'odio razziale. Il processo riprenderà a breve in tribunale.


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