Acerbo Prc: ''La maggioranza vuole gli inquisiti nella sanità''

24 Settembre 2009   11:10  

Sfogo del consigliere regionale di Rifondazione comunista  Murizio Acerbo al'indomani del commissariamento delle ASL e della bocciatura dell''emedamento  che vieta a persone condannate con sentenza definitiva per reati contro la pubblica amministrazione di ricoprire incarichi dirigenziali nelle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate.

''L'assessore Venturoni dovrebbe chiedere scusa all'opposizione per le dichiarazioni offensive rilasciate ieri. Persolmente ho condotto in Consiglio Regionale una battaglia nettissima di metodo e di merito su punti qualificanti che nulla avevano a che fare con la difesa delle poltrone dei vecchi manager.

Tra l'altro si tratta di manager che nè Rifondazione nè l'IdV avevano nominato essendo a tutti noto lo scontro che avemmo con gli allora DS, Margherita e socialisti sulla questione.

Venturoni e Chiodi sanno benissimo che nel corso dell'incontro che hanno avuto con tutta l'opposizione durante una sospensione dei lavori ben altre questioni erano state poste. Oltre a contestare il metodo del blitz usato dalla maggioranza che avrebbe dovuto presentare un progetto di legge in commissione e non un emendamento in consiglio, abbiamo chiesto alla maggioranza di ridurre i costi della politica diminuendo il numero dei commissari che sostituiranno i manager e che dovranno procedere alla fusione delle ASL.

Nel cuore della notte la maggioranza - per sbloccare la situazione - ha dovuto approvare un emendamento dell'opposizione che ha ridotto da 4 a 2 i commissari e che prevede che eventuali sub-commissari dovranno essere scelti tra funzionari e dipendenti della Regione e delle ASL. Quindi nessuna difesa del passato, ma una battaglia per ridurre l'impatto economico di una nuova spartizione di poltrone.

mentre discutavamo in aula del provvedimento, Gianni e Pinotto, i due coordinatori regionali del PDL, già facevano nomi di papabili commissari, segno che nel centrodestra forti erano gli appetiti.

Come ho detto chiaramente in aula, una logica da battere è quella della occupazione "partitocratica" del mondo sanitario. Quanto alla riduzione delle ASL non è farina che viene dal sacco del centrodestra, ma è diventata legge con il Piano sanitario regionale nella passata legislatura regionale.

Purtroppo ieri si è manifestata la scarsa attitudine del centrodestra a produrre una effettiva rottura con i metodi e le degenerazioni del passato.

Infatti 2 proposte qualificanti, avanzate da Rifondazione e fatte proprie da tutta l'opposizione, non sono state approvate a causa della contrarietà di Chiodi e Venturoni.

Nonostante il voto di alcuni consiglieri del centrodestra è stato bocciato il mio emendamento che vietava a persone condannate con sentenza definitiva per reati contro la pubblica amministrazione di ricoprire incarichi dirigenziali nelle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate e l’obbligo di superare entro 60 giorni eventuali situazioni di incompatibilità. Chiodi ha detto in aula che era contrario perché si trattava di una norma contro una persona (cioè Salini). Argomento infondato perché già nella legge di riordino di enti e società regionali è stato approvato un mio emendamento che prevede che non possano essere nominate persone nella medesima situazione. Allora di Salini a Villa Pini non se ne parlava certo!

Non si capisce perché un principio che vale per i trasporti o altri settori non debba valere per la sanità, cioè proprio per il settore più inquinato da truffe e corruzione.

Personalmente io ero per l’esclusione anche dei rinviati a giudizio, ma che non siano incompatibili nemmeno i condannati è davvero assurdo! Evidentemente nel centrodestra Salini conta ancora molto e non vogliono inimicarselo.

La maggioranza ha anche bocciato un mio articolato emendamento che conteneva un organico insieme di norme sui criteri e le procedure per la nomina dei direttori generali e dei primari.

La proposta ricalcava il disegno di legge presentato nel Lazio dal presidente Marrazzo, nell’ambito delle iniziative per affrontare il tema del risanamento di una sanità come la nostra segnata dal debito, dagli scandali e dalle ingerenze della politica.

Dopo aver bocciato la proposta, perché sentiva la necessità di studiarla meglio!, il Presidente Chiodi ha detto di trovarla positiva e interessante e ha esplicitamente dichiarato di essere disponibile a sostenerla nel prossimo futuro.

Insomma sul tema il governo regionale non aveva lavorato ed è stata Rifondazione, per l’ennesima volta, a dover proporre norme che in altre regioni sono già legge.

Domani depositerò la proposta di legge e chiederò alla presidente della commissione sanità Nicoletta Verì di porla immediatamente all’esame della commissione.

Come dimostrano i fatti non siamo noi l’ostacolo al cambiamento.''

 

Maurizio Acerbo, consigliere regionale Rifondazione Comunista Abruzzo


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