Acque agitate in casa Napoli, Benitez dà segnali di irrequietezza ed ADL vola negli Usa

La sconfitta col Chievo certifica la crisi degli azzurri

16 Settembre 2014   07:12  

Tutt'altro che folgorante l'inizio di stagione del Napoli di Rafa Benitez, che complice un mercato decisamente di basso profilo e, soprattutto, l'uscita ai preliminari di Champions League, sta facendo riemergere vecchi e nuovi problemi del team azzurro.

Alcuni problemi il Napoli se li porta dietro dallo scorso anno, nello specifico la tenuta difensiva non sempre impeccabile e l'atteggiamento mentale che appare talvolta inadeguuato contro le cosiddette "piccole squadre", ma come non bastasse oltre ai vecchi, se non in conseguenza di essi, ne stanno nascendo di nuovi.

Su tutti il rapporto tra la società e Benitez, che benché appaia tutto considerato disteso non sembra neanche ai picchi massimi dello scorso anno. Il segnale più importante in tal senso potrebbe essere dato dai continui rinvii sul rinnovo del tecnico spagnolo, che ha anzi asserito come della questione ne parlerà col presidente Aurelio De Laurentiis quando questi tornerà, pare tra circa un mese, da un viaggio di lavoro negli Usa. Della serie: non c'è nessuna fretta, quella fretta che invece dovrebbero avere due parti ansiose e soprattutto convinte al 100% di voler proseguire insieme.

Il "mistero", poi, potrebbe essere ulteriormente accresciuto da quanto sostenuto nel corso della trasmissione televisiva Tiki Taka dal giornalista Raffaele Auriemma, secondo cui il patron azzurro sarebbe volato negli Stati Uniti col preciso obiettivo di reperire altri investitori per il club.

Per tacere della scelta dell'ex allenatore di Liverpool, Inter e Chelsea di prendersi una settimana di vacanza durante la pausa per le Nazionali per recarsi a trovare la famiglia in Inghilterra (comunque a quel che sembra concordata con la società), o anche il giorno di riposo concesso nonostante il ko col Chievo. Scelte discutibili e non affatto gradite dalla piazza, che dato il contesto attuale potrebbero essere interpretate ome un segnale di distacco.

La parola d'ordine, in ogni caso, è mantenere e mostrare serenità: allo scopo, alla vigilia della gara col Chievo Benitez ha parlato di "mercato fantastico per quelli che sono i parametri stilati dalla società, il cui fatturato è minore rispetto ad altri club". Ma in campo, è un dato di fatto, non scende il fatturato bensì i calciatori, e contro i clivensi i partenopei hanno a sorpresa perso 0-1, raggiungendo il culmine della crisi di inizio stagione, a causa di tante occasioni non concretizzate e, soprattutto, dell'ennesima topica difensiva.

E pazienza se, come giustamente ha voluto sottolineare il tecnico madrileno, "il Napoli ha tirato in porta 33 volte". Rispetto allo scorso anno, tra le tre prime classificate la squadra che si è rinnovata di meno è proprio quella partenopea, in modo tale da veder anziché diminuito addirittura accresciuto, almeno sulla carta, il divario evidenziatosi lo scorso anno rispetto a Juventus e Roma.

Insomma, all'ombra del Vesuvio a dispetto del clima (apparentemente) disteso degli azzurri la popolarità di Benitez non sembra quella dei giorni migliori, ed ancor meno quella del patron De Laurentiis, specialmente dopo che il figlio Edoardo, a margine della presentazione di David Lopez, ha dichiarato come "della delusione dei tifosi ce ne può fregare e non fregare, poiché fino a prova contraria a fine anno abbiamo sempre conseguito ottimi risultati".

Non certo le parole ideali, al di là di qualsiasi legittima considerazione di natura aziendalistica, per far tornare il sereno tra la dirigenza ed il pubblico napoletano. Motivo in più per tentare di risalire la china al più presto e scacciare qualsiasi nube (o presunta tale) di crisi e malcontento.

Lorenzo Ciccarelli


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