Ad Altino il monumento "L´Emigrante", opera-simbolo dello sculto

08 Agosto 2006   19:19  
Altino per un giorno capitale dell´emigrazione abruzzese, nel miglior dei modi. Il paese del Chietino, in una giornata solenne organizzata dall´Associazione "La Maiella" di Rho (Mi), in collaborazione con la locale amministrazione comunale, ha celebrato i 50 anni dalla tragedia di Marcinelle inaugurando "L´emigrante", statua realizzata dall´artista svizzero Gianni Piontek che la famiglia Rossetti di Zurigo ha voluto donare all´Abruzzo e ad Altino, installata nel nuovo parco "Brunetti", anche questo nuovo di zecca, con terreno donato dall´omonima Famiglia. Inaugurazione pure del nuovo edificio del Comune, dove il presidente della "Maiella", Domenico D´Amico, ha pure consegnato i tre "Premi Maiella" 2006 a Domenico Vecchioni (nella foto, ultimo a destra), Giulio Borrelli e Giuseppe Gnagnarella che non avevano potuto ritirarli a Rho lo scordo maggio. Vecchioni, originario di Atri, è l´attuale ambasciatore d´Italia a Cuba, mentre gli altri due sono (terzo e quarto da destra), rispettivamente il noto corrispondente da New York (di Atessa) e il vicedirettore delle relazioni istituzionali della Rai, nato a Lanciano. Alla manifestazione hanno partecipato pure il sindaco Angiolino D´Orazio, nella foto è con la fascia tricolore fra D´Amico (a sinistra) e Donato Di Matteo, presidente del Cram Abruzzo, e l´onorevole Antonio Razzi, in rappresentanza dei quattro parlamentari abruzzesi eletti all´estero. Presente pure l´onorevole Giovanni Legnini. La Giunta regionale è stata presente con l´assessore Franco Caramanico, che ha sottolineato l´importanza del nuovo palazzo municipale "punto d´incontro fra gli enti locali e il territorio" e che "l´emigrazione è la storia di tutte le nostre famiglie perchè tutti in Abruzzo l´abbiamo vissuta direttamente". Caramanico ha ricordato la figura dello scomparso Silvio Di Luzio, il minatore sopravvissuto a Marcinelle che ha eroicamente soccorso per primo i colleghi sopravvssuti alla tragedia in cui morirono 262 persone, 136 nostri connazionali, di cui 63 abruzzesi. Di Matteo ha ribadito l´importanza, per le terze e quarte generazioni discendenti dei nostri emigrati, "di non dimenticare le proprie radici e tenerle vive, pur se oggi molti giovani figli e nipoti dei nostri corregionali costretti a partire sono professionisti, imprenditori e persino uomini politici di successo". Compito della Regione, ha aggiunto il Presidente del Cram, è quello di "mettere a regime un nuovo sistema di relazionarsi con le comunità che vivono lontano, creando ponti di interscambio di notizie e informazioni" e che ancora oggi molti emigrati soffrono, soprattutto in America latina. "Continente - ha ribadito il Capogruppo dei Ds al Consiglio regionale (rappresentato anche da Camillo Cesarone e Angelo Orlando) - dobbiamo far capire che siamo vicini e lo stiamo facendo. Proprio pochi giorni fa abbiamo finanziato un centro di prima accoglienza sanitaria per i nostri corregionali in Venezuela, paese dove l´assistenza sociale come da noi non esiste, così come in tutto il Continente, dove molti anziani e malati soffrono". Lo scultore Piontek ha spiegato la sua opera, che ritrae un uomo in partenza che con una mano saluta e l´altra si china verso la valigia. "Il dolore di partire verso un futuro sconosciuto, incerto - ha detto l´artista svizzero - e un addio triste che si legge nel volto".

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