Ad Atri, il presepe dentro l'ospedale

02 Gennaio 2013   17:58  

Quest'anno nell'Ospedale di Atri si è realizzata una iniziativa volontaria, quella di allestire il Presepe  nellaCappella del Presidio Ospedaliero.

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Antonio Assogna         

"Con la creazione dell’uomo, Dio ha portato a compimento la meraviglia delle meraviglie: l’universo. L’uomo insieme alla sua compagna tradì la fiducia del Creatore con la disubbidienza mangiando il frutto proibito che gli causò la cacciata dal Paradiso terrestre.

L’arca di Noè arenatasi sul monte Ararat, episodio importante, ha ristabilito il patto tra Dio e l’uomo. La colomba con il ramoscello di ulivo ritorna all’arca riportando la pace. La Croce con i simboli del martirio svetta tra il Gran Sasso e il Monte Camicia. Ai suoi piedi il fuoco per ricordare la consegna dei dieci comandamenti a Mosè per il popolo eletto. La sorgente d’acqua fonte di vita per l’umanità affianca il palazzo di Erode che ci riporta al tempo della nascita di Gesù.

Nel cielo tra le nuvole gli angeli osservano estasiati il mistero della natività.

Due aerei in volo riportano il tutto al mondo di oggi: l’uomo non finisce mai di voler scoprire i misteri dell’universo. “Icaro” non ha fatto scuola.

Alla destra di chi osserva, le pale del mulino segnano con regolarità il trascorrere del tempo.

Il gruppo di case arroccate ricordano un tipico paesino abruzzese incastonato tra le colline.

Case innevate ed un campanile rapiscono lo sguardo del visitatore. Il pastore con l’agnello sulle

spalle rappresenta il Salvatore, mentre la pecora che allatta l’agnellino ricorda l’importanza della

figura materna. Gli zampognari, l’uomo in ginocchio e gli angeli adorano Gesù Bambino.

La natività è stata collocata sulla barca. Un baule d’orzo, un secchio con il vestitino di ricambio per il Bambin Gesù indiscusso sovrano dell’universo rappresentato dal piatto contenente il sole e ipianeti che gli ruotano intorno. La barca, la rete, l’ancora sono simboli di aiuto per l’uomo di oggi che come per il passato si ostina a vivere egoisticamente una vita del tutto esteriore pensando al solo benessere materiale trascurando del tutto o quasi l’aspetto spirituale.

Nel curare l’allestimento del presepe ho fatto questa riflessione: com’è stato possibile realizzare il tutto utilizzando parte del materiale appartenute alle due Sara, Bronico e Persichitti, figlie della città di Atri venute a mancare tragicamente nel recente sisma aquilano.

Non è che dal cielo hanno avuto il desiderio di partecipare come angioletti alla rappresentazione del presepe di quest’anno? Nulla accade per caso!

Sento il dovere di ringraziare i solerti collaboratori Tony Italiani e Luigi Di Luzio, appassionati come me di presepi, che hanno fatto di tutto per accontentare i miei capricci.

Il dott. Alessandro Iannetti per il suo contributo hobbistico. L’ing. Paolo Di Mattia e tutti i componenti l’officina dell’ospedale: idraulici,falegnami,elettricisti sempre pronti ad intervenire e risolvere qualsiasi problema.

Don Cristoforo, Cappellano dell’ospedale, solerte consigliere spirituale. Giuliano Scarponcini e l’ing. Giovanni Angelici che hanno fatto risuonare l’organo della cappella muto da un quinquennio."


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