Addio Enzo Bearzot

21 Dicembre 2010   17:36  

E' morto Enzo Bearzot.

Dopo la battaglia contro una grave malattia, si è spento all'età di 83 anni. Bandiera e simbolo del calcio italiano. Un calcio lontano e vicino allo stesso tempo. Prima giocatore, poi allenatore, ha incarnato in se i valori dello sport e della competitività.

Dicevamo che il suo era un calcio lontano. Lontano nel tempo forse, ma non nella concretezza. Fu lui a conquistare il formidabile mondiale di Spagna 82. Un mondiale ancora nel cuore di tutti gli italiani, sia di chi lo visse personalmente e sia di chi ne ha solo sentito narrare le grandi imprese. Un mondiale a cui l'Italia arrivò tra mille incertezze e molteplici difficoltà.

Questo difficoltoso approccio al mondiale è ciò che rende più vicino il suo calcio. Proprio come nel 2006 per la nazionale di Lippi, anche quella di Berzot arrivava in terra spagnola con uno strascico di polemiche e inchieste. Se nel 2006 c'era stato lo scandalo degli arbitri, il 1982 fu segnato dall'esplosione dello scandalo scommesse.

Lavoro di squadra e tanta forza psicologica furono le armi con cui Bearzot riuscì a portare i suoi ragazzi sul tetto del Mondo.

La sua forza fu quella di riuscire a chiudere la squadra in se stessa, proteggendola dalle influenze esterne. A tal scopo introdusse l'assoluta novità del silenzio stampa. Fu un trionfo. "Soli contro tutti" arrivarono fino alla storica finale contro la Germania. Tutti sappiamo come andò a finire.

Con lui se ne va un pezzo di storia calcistica italiana. Non ci resta che salutarlo e ricordarlo sempre con il sorriso, mentre alza quella coppa al cielo.


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