Adunata Alpini 2015, la comunicazione al centro dell'attività del comitato organizzatore

01 Luglio 2014   12:20  

I componenti del Comitato Organizzatore Adunata, Marzio Bodria, Pierluigi Caputi e Carlo Frutti  hanno incontrato i responsabili della comunicazione e degli uffici stampa di enti pubblici ed istituzioni culturali. Presenti i rappresentanti di Regione, Comune, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Teatro Stabile, FERPI.

Ne è emerso che l’Adunata può rappresentare una “vetrina” in tutta Italia, prevalentemente nelle aree e nelle Città a tradizione alpina (l’ANA conta oltre 400.000 soci), di quanto il territorio può offrire in termini di iniziative culturali,  delle attività tradizionali, delle produzioni tipiche, e delle emergenze artistiche, architettoniche, naturalistiche, culturali e turistiche dei nostri comuni e delle aree protette, in sintesi dell’Aquila, della sua Provincia e dell’Abruzzo intero.

Per questo si è convento di “strutturare”, attraverso un gruppo di coordinamento,  una costante attività di comunicazione integrata, iniziative e manifestazioni che, a partire dai primi mesi, sostengano la partecipazione all’Adunata, non solo di alpini, ma principalmente costituiscano un volano per la promozione del territorio aquilano ed abruzzese, delle azioni e delle attività delle singole istituzioni.

Primo appuntamento la conferenza/tavola rotonda in programma a L’Aquila per  il 2 luglio alle ore 10,00 presso l’Auditorium “E. Sericchi” in via Pescara  nel corso della quale sarà presentata l’indagine  che Associazione Nazionale Alpini ha affidato all’Università Cattolica di Milano ed al Laboratorio Economia Locale di Piacenza – Proff. Antonio Dallara, Davide Marchettini e Paolo Rizzi - e che ha coinvolto gli alpini reduci dall’Adunata di Piacenza del 2013.

All’incontro sarà presente una qualificata rappresentanza dell’ANA nazionale con il Presidente del Comitato Organizzatore L’Aquila 2015 Luigi Cailotto, che introdurrà i lavori, il vice presidente del COA Silverio Vecchio,  il neo direttore generale Adriano Crugnola, Don Bruno Fasani direttore nazionale de L’ALPINO, Roberto Migli revisore dei conti, accompagnati dai componeti n”abruzzesi” del COA Giovanni Natale, Antonio Centi, Pierluigi Caputi, Maurizio Ardingo e Carlo Frutti.

Sono stati stimati  innanzitutto i partecipanti  “non residenti”  in almeno 342.000 che hanno prodotto in volume d’affari di circa 120 milioni di  euro con una ricaduta sul territorio di Piacenza di 70 milioni.

Entrando nel dettaglio la spesa “diretta” complessiva è stata stimata in circa 56 milioni, mentre equivalgono a quasi 64 milioni gli interscambi produttivi che l’Adunata ha ingenerato nel periodo.

A beneficiare maggiormente della ricaduta economica sono stati albergatori, ristoratori, commercianti al dettaglio, l’industria agroalimentare, i trasporti, ma l’intera filiera del commercio, dell’artigianato e delle produzioni locali ha ottenuto riscontri positivi, non solo in termini immediati, ma come occasione di promozione e di contatti.

Oltre agli aspetti ed agli effetti economici, diretti ed indiretti, è stata analizzata la dimensione sociale e culturale di un evento come l’Adunata degli Alpini costituite dalla diffusa rete di interazioni tra comunità ospitante e visitatori.  

Importanti gli aspetti valoriali “testimoniati” dagli Alpini con una forte sottolineatura per la Patria, ma anche per la Pace e la Solidarietà. Valori positivi capaci di contribuire a rafforzare il senso comunitario e lospirito di accoglienza e umanità di una città.

 

 

 


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