Aeroporto d'Abruzzo, Centrodestra: "Basta chiacchiere si lavori per mantenere Ryanair"

08 Febbraio 2016   16:27  

 E’ quanto mai necessario fare tutto il possibile per trovare un accordo con Ryanair perché solo così sarà possibile salvare il destino dell’aeroporto d’Abruzzo. E’ quanto chiederanno i Consiglieri regionali del centrodestra nel corso della seduta straordinaria in programma il 16 febbraio. I contenuti del documento che sarà proposto in quell’occasione e sul quale ci si aspetta la massima condivisione sono stati presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Lorenzo Sospiri, Mauro Febbo (Forza Italia) e Mauro Di Dalmazio (Abruzzo Futuro). Illustrati anche i dati dell’indagine “Incoming Aeroporto d’Abruzzo” dell’ Università di Chieti – Pescara “G. d’Annunzio”.

“Ryanair ha deciso di chiudere la base di Pescara – spiega Lorenzo Sospiri - non potendo più sostenere gli aumenti delle tasse aeroportuali volute dal governo Renzi e destinate per la gran parte al pagamento dei Dipendenti di Alitalia in cassa integrazione. Se la Saga non avesse Ryanair non sarebbe in deficit probabilmente ma è certo che senza quel contratto, confermato in questi anni, sorgerebbero enormi problemi. Basta leggere l’indagine realizzata dall’Università D’Annunzio: il contributo dell’Aeroporto d’Abruzzo sul totale incoming della regione è pari a oltre 3 milioni mensili equivalente al 3% dell’intero valore dei consumi dovuti al turismo.  A noi deve interessare chi viene in Abruzzo perché è ciò che produce ricchezza.

La maggioranza in Regione si è accorta tardivamente di quanto valga lo scalo aeroportuale per la nostra economia e si è decisa ad invertire la rotta dopo aver minimizzato nella fase iniziale. Hanno capito probabilmente che altri vettori non ci sono e che in Europa la Ryanair è l’unica compagnia internazionale low cost.  Tra l’altro, la politica portata avanti sui trasporti sta palesando evidenti criticità, dai porti a Tua, ed è chiaro che Ryanair non avendo certezze ha deciso di mollare percependo tra l’altro che si stava pensando di puntare su Alitalia. Inoltre l’Abruzzo deve ancora onorare  un debito con la compagnia aerea, pari a circa 5 milioni di euro, mentre il centrosinistra decide di investire su altre operazioni, vedi Abruzzo Engineering”.

“A oggi abbiamo ascoltato troppe chiacchiere su questa vicenda – rincara Mauro Febbo – e riteniamo sia giunto il momento di passare all’azione e trovare soluzioni concrete. I dati dell’indagine dell’Ateneo d’Annunzio dimostrano quali siano le consistenti ricadute economiche per la nostra regione e di conseguenza si comprende quanto sia importante avere Ryanair in Abruzzo: a fronte di un costo del contratto pari a 5 milioni di euro annui, si ha un valore aggiunto pari a 3 milioni di euro mensili. Non c’è alternativa, bisogna andare a Dublino per rinegoziare i termini e discutere di strategie imprenditoriali”.

L’ex assessore regionale al Turismo, Mauro Di Dalmazio sottolinea “quanto sia fondamentale, in sede di trattativa, il profilo della comunicazione. Quanto abbiamo governato siamo riusciti con tanti sforzi a salvaguardare l’Aeroporto e oggi è assolutamente necessario un grande sforzo per risolvere il problema e per farlo è necessario che tutte gli attori coinvolti facciano la loro parte. Lo scalo aeroportuale abruzzese deve essere oggetto di un’attenta programmazione strategica che punti sul fatto che il costo che oggi sosteniamo, 5 milioni l’anno, è destinato ad essere abbattuto nel tempo grazie all’aumento del traffico passeggeri. E’ necessario uno sforzo di sistema che comprenda anche i comparti produttivi sia individuando le rotte stagionali sia compartecipando. Tutti gli interlocutori devono sedersi intorno a un tavolo anche per analizzare le prospettive di sviluppo che, dati alla mano, sono molto interessanti”. 


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