Aids, trapianto midollo osseo potrebbe essere la cura

17 Ottobre 2012   15:32  

E' stato inaugurato stamattina, a Pescara, l'11/mo Congresso nazionale della SIMIT, la Societa' Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, con il Patrocinio del Ministero del Salute. Sono oltre mille gli specialisti, universitari e ospedalieri, e gli operatori del settore medico farmaceutico, giunti nelle due sedi del convegno prima a Chieti e poi Pescara per essere presenti al Congresso, che terminera' sabato 20 ottobre.

Saranno prevalentemente trattati temi di clinica e di terapia delle principali sindromi e malattie infettive, con l'obiettivo di fornire una risposta concreta alle esigenze affrontate ogni giorno sul campo.

L'infezione da HIV resta argomento di alto rilievo per il Congresso nazionale della SIMIT, con la presentazione dei risultati delle attuali ricerche in corso. "Negli ultimi mesi si sono verificati casi, in seguito ad un trapianto di midollo osseo, in cui abbiamo assistito ad una remissione totale della malattia. Le cellule che vengono trapiantate vanno a sostituire le cellule dell'organismo ricevente: in questo modo quelle infette, o che trasportano il virus, vengono a morire" - spiega il Prof. Massimo Andreoni, docente a Tor Vergata e prossimo presidente eletto SIMIT - "Potrebbe essere la cura, lontana o dalle strategie utilizzate finora. In Italia ci sono 1500 nuovi casi annui di AIDS.

E aumenta sempre di piu' il numero di pazienti, dato che l'incidenza della mortalita' e' calata notevolmente: si parla di 150mila persone malate, di cui solo 80mila sanno di esserlo. E' opportuno ricordare che, oltre alle ripercussioni sul malato, un paziente con infezione HIV costa allo Stato diverse migliaia di euro al mese, per cui sarebbe opportuna una battaglia a favore dell'informazione e della prevenzione". 

Terapia e la gestione delle infezioni batteriche difficili, nuovi approcci nella gestione delle infezioni croniche da epatite HCV, la recrudescenza della tubercolosi sempre meno sensibile all'azione degli antibiotici. "E' anche questo l'appuntamento piu' atteso e rilevante dell'anno in materia di malattie infettive" - sottolinea Orlando Armignacco Presidente della SIMIT - "Una specialita' che merita l'attenzione dovuta a causa del proliferare delle patologie nella popolazione mondiale, anche negli stessi ospedali".

Accanto a questi, temi di politica sanitaria, opportunita' d'intervento clinico e di governo clinico offerti dalla disciplina, nuove possibilita' di ottimizzare la spesa in campo sanitario, ricerca scientifica, con giovani protagonisti, ma anche organizzazione dei servizi. Nel corso del Congresso, il cui programma e' scaricabile dal sito www.simit.org, sara' ricordato un grande italiano Fernando De Ritis, professore universitario e ricercatore nato 101 anni fa nel piccolo comune di Fara in Abruzzo.

Fu direttore dell'Istituto di Specializzazione di Medicina Interna, rappresentante per l'Italia all'Organizzazione Mondiale della Sanita' per lo studio sull'epatite virale e scopritore nel '55 delle transaminasi. I suoi studi lo portarono, nel 1973 (quando Napoli era messa in ginocchio dal colera) a diventare ricercatore responsabile dell'infezione. Nel 1969 fu insignito della medaglia d'oro al valor civile per la Salute Pubblica ed il suo nome fu associato, in letteratura medica, all' Indice De Ritis, importante indice prognostico nei casi di epatite virale, tuttora ampiamente usato.


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