Airaudo alla Sevel di Atessa : ''No al modello Mirafiori''

26 Gennaio 2011   14:35  

"I lavoratori metalmeccanici si stanno stringendo, unendo, perche' nessuno vuole che il modello Mirafiori si estenda agli altri stabilimenti e perche' la Fiat riapra la trattativa". E' quanto ha dichiarato questa mattina il segretario nazionale Fiom del settore auto, Giorgio Airaudo, davanti ai cancelli dello stabilimento Sevel di Atessa per una conferenza stampa al termine della due giorni di assemblee con gli operai in vista dello sciopero generale di venerdi'.

"Nessuno - ha aggiunto - vuole che il contagio del modello Mirafiori si estenda, ne' agli altri stabilmenti Fiat, ne' alle altre fabbriche metalmeccaniche. Tutti vogliono che Fiat riapra la trattativa, la riapra con il Paese e con i lavoratori: non possono essere i lavoratori, che hanno gia' pagato la crisi, a pagare anche la ripresa, lavorando peggio e riducendo gli spazi di liberta': e' inaccettabile. Mi sembra che questo i metalmeccanici l'abbiano capito e hanno capito anche che non sono stati lasciati soli - dice il segretario nazionale Fiom - c'e' una grave responsabilita' delle classe dirigente di questo Paese: governo e opposizione dovevano e potevano far di piu', arruolarsi con il piu' forte e lasciar soli i piu' deboli non funziona. I piu' deboli si uniscono e venerdi' vedremo un grande sciopero e una grande manifestazione".


   Il segretario nazionale della Fiom parla anche degli altri sindacati che operano nel settore auto. "Agli amici della Cisl e della Uil direi fermatevi: come vedete non si accontentano, chiedono sempre di piu'. Il sindacato deve dare valore aggiunto alla battaglia dei lavoratori ed e' per questo che chiedo agli amici della Cisl-Uil di fermarsi, perche' fanno un accordo e dopo sei mesi glielo peggiorano ma soprattutto perche' gli operai che a Mirafiori hanno votato no all'accordo sono molti di piu' di quelli che rappresenta Fiom".

Prc: ''La politica abruzzese e' assente''

Rifondazione comunista, PdCI, Lavoro e Solidarieta' e Socialismo 2000 annunciano la partecipazione allo sciopero del 28 gennaio, proclamato dalla Fiom, e promuovono pullman per raggiungere Lanciano. "Il timore - ha detto questa mattina Marco Fars, segretario regionale di Rifondazione comunista - e' che il metodo Marchionne arrivi anche in Abruzzo, alla Sevel, dove l'accordo con i francesi rischia di essere interrotto anticipatamente. Dopo Pomigliano e Mirafiori anche a Cassino e in Abruzzo si rischiano delle nuove tipologie di contratto ma noi vogliamo batterci contro la distruzione del contratto collettivo di lavoro e la contrazione dei diritti dei lavoratori". Fars ha anche fatto notare che "la politica abruzzese e' assente in questa vicenda, nonostante l'emergenza principale della regione non sia la sanita' ma l'occupazione, e la giunta non sta facendo nulla". 



 

I dettagli nel servizio del tg di Rete8.


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