''Aiuti ai veri agricoltori in crisi, non ai parassiti dell'enfiteusi''

06 Agosto 2012   10:26  

Riceviamo  da Dino Rossi, portavoce del Cospa, associazione degli allevatori abruzzesi, e pubblichiamo, all'indomani della manifestazione che ha avuto luogo durante la Rassegna ovina di Capo Imperatore.

''Sono sempre meno le vere aziende agricole in Italia, chiudono i battenti perché non ce la fanno più con i costi di gestione e i loro prodotti disprezzati e deprezzati.

Qualcuno però, con l’aiuto dei nostri politicanti si è inventato una vera macchina produttrice di soldi; l’enfiteusi. Un vecchio contratto dell’ottocento rispolverato da alcuni notati ed associazioni per accedere ai fondi C.E.

Stranamente, i titoli Pac sono stati messi in vendita alla chetichella e chiunque poteva acquistarli, basta avere poi però, i terreni per rendere accessibili e riscuotibili i titoli, “vale a dire contributi assegnati a suo tempo alle vere aziende agricole”, ora chiuse.

Ma questi titoli non potevano essere assegnati ai veri agricoltori sopravvissuti? Sarebbe stata una vera rivalutazione dell’agricoltura italiana, il fatto è che noi in Italia abbiamo politicanti che pensano solo al loro portafoglio, pensano allo spread, alle borse e come fare ad arrotondare il loro stipendio, già molto pesante.

Torniamo all’enfiteusi. Le associazioni nascono come funghi e si sono messi alla ricerca di terreni sui quali spalmare i titoli Pac e hanno pensato bene di sfruttare gli usi civici.

Tutte quelle montagne dove per anni gli allevatori locali hanno portato i loro armenti.

Si da il caso che non tutti i comuni abruzzesi e nazionali sono forniti di un regolamento interno per l’assegnazione delle montagne, in questo caso sono scattati gli accaparramenti da parte di codeste associazioni al fine di far fruttare i titoli, (non quelli della borsa), acquistati furtivamente, magari con l’aiuto di qualche politicante che voleva arrotondare lo stipendio.

Questo fenomeno si allargato a macchia d’olio su tutto il territorio Nazionale, alzando l’asta sugli usi civici, con i comuni conniventi, pur di far quadrare il bilancio, ormai in profondo rosso. Il problema per queste associazioni. È come fare a portare gli animali, in quanto il regolamento CE, prevede che oltre ad avere i titoli, ci devono essere anche gli animali. Ecco che scatta l’Enfiteusi.

Visto che in precedenza, c’è stato l’accaparramento da parte delle associazioni degli usi civici, alzando in alcuni casi l’asta pubblica, gli allevatori locali si ritrovano senza montagna costretti a fare l’Enfiteusi con queste associazioni.

In sostanza, i proprietari degli animali diventano conduttori, permettendo a queste associazioni di accedere ai fondi comunitari, per un importo di circa 8 milioni di euro.

Oggi siamo qui, a Campo Imperatore, in concomitanza delle rassegna ovina per tutelare gli allevatori da questa ulteriore mattanza nei confronti di chi lavora onestamente per portare a casa un tozzo di pane ai propri figli.''


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