Al festival internazionale del cinema naturalistico un molisano racc

10 Agosto 2006   12:39  
“Grande protagonista di molti documentari del Festival è l´Abruzzo, cuore verde d´Europa. E nei documentari che lo raccontano non mancano riferimenti a uomini e opere degli uomini, nella consapevolezza che l´armonia che regna in questa terra è in fondo la chiave per spiegare la qualità dell´ambiente che ancora oggi la caratterizza" Lo afferma Francesco Petretti, regista e membro della giuria dell’ottavo Festival Internazionale del Cinema naturalistico ed ambientale che in questi giorni e fino al 18 prosegue il suo tour in vari paesi del Parco nazionale Gran Sasso Monti della Laga, partner dell’iniziativa. La serata di questa sera a Campotosto conferma questo giudizio con la proiezione di "Un vicolo chiamato Abruzzo" di Pierluigi Giorgio, il narratore ambulante molisano che segue il Festival con l´azzurro carro gitano di Geo&Geo . Girato nel 2005 a Castel del Monte e in altri suggestivi luoghi nei due versanti del Gran Sasso. Vede come protagonista il vicolo e gli echi dei suoni e dei silenzi di una vita che scompare e, come recita lo splendido testo del documentario, "di un mondo racchiuso in cinquanta o sessanta passi da lungo a lungo, cinque o sei passi da lato a lato". La narrazione parte dalla Rua centrale di Castel del Monte, e vede come attori, nella parte di se stessi, gli abitanti del paese, prosegue nel tempo e nello spazio al seguito dei pastori transumanti "il cui alito sapeva di cacio, aglio, tabacco e cipolla" che per sei mesi si recavano con le greggi in Puglia, "fino al giorno in cui - spiega il regista molisano - qualcuno decise di utilizzare per uso agricolo le terre del Tavoliere, rese fertili proprio grazie agli stazzi dei pastori, determinando così la fine di un epoca". Ebbe inizio da allora un´altra forma di emigrazione, "questa volta verso le città - spiega il regista - spesso senza ritorno, un´emigrazione che ha reciso le radici e fatto scendere il silenzio in quei vicoli". Il documentario, tra i favoriti nella corsa ai premi che saranno consegnati da Licia Colò il 19 Agosto a Giulianova, offre interessanti spunti relativamente alle politiche di tutela dei tratturi che Pierluigi Giorgio, ex-attore stufo di calcare set e teatri, decise nel 1986 di percorrere al fianco di un anziano pastore, contribuendo così alla presa di consapevolezza del loro valore e all´attivazione di concrete politiche di tutela adottate dalla Regione Molise. Il festival internazionale del cinema naturalistico ed ambientale dopo le due belle serate di Campotosto entra ora nel cuore del versante tramano del Parco facendo tappa fino a domani nella splendida Fano Adriano, al centro di un anfiteatro dominato dalle vette più alte dell’Appennino. Filippo Tronca Foto: Pierluigi Giorgio in una pausa delle riprese (foto Kerem)"

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