Sono stati ascoltati questa mattina, alla Procura dell'Aquila, l'ex assessore Nino Zangari e i fratelli Augusto e Achille Ricci, arrestati nell'ambito dell'inchiesta Alba d'oro, con l'accusa di aver utilizzato, per conto di Gianni Lapis, prestanome e faccendiere di Vito Ciancimino, somme di denaro di provenienza illecita, una piccola parte dell'immenso tesoro del defunto boss, per investirle in attività imprenditoriali, a cominciare dal villaggio turistico “La Contea" di Tagliacozzo.
Al termine di tre serrate ore di interrogatorio, il Gip Giasaverio Cappa ha deciso di revocare a Nino Zangari la custodia cautelare in carcere. Il principale accusato va dunque agli arresti domiciliari, come gli altri due indagati. L'inchiesta passa inoltre di mano: dalla Procura antimafia dell'Aquila a quella di Avezzano. Il gip Cappa ha affermato infatti che dai riscontri effettuati non emerge al momento il reato di associazione mafiosa, bensì quello, comunque grave, di utilizzazione di capitali di provenienza illecita.
Ai nostri microfoni l'avvocato Salvatore Sciullo, legale rappresentante di Nino Zangari e Augusto Ricci che afferma: "I miei assistiti non conoscevano la provenienza di quel denaro, la Sirco operava da anni in Abruzzo"
L'indagine intanto prosegue: ci sarebbero una decina di persone indagate, tra cui tecnici ed esponenti politici della vecchia e della nuova amministrazione comunale di Tagliacozzo. Sotto la lente dela guardia di Finanza un'operazione immobiliare a Sulmona, relativa all'acquisto di due capannoni del valore di 4,7miloni di euro. Anche in questo caso, ipotesi degli inquirenti, è che dietro ci fossero anche in questo caso i capitali della Sirco spa, la società con sede a Palermo controllata da Gianni Lapis.
NEL SERVIZIO INTERVISTA INTEGRALE ALL'AVVOCATO SALVATORE SCIULLO E ALL' AVOCATESSA SUSANNA CARRARO
- Era arrivato anche in Abruzzo un rivolo del fiume di denaro, calcolato in 600 milioni di euro, che costituiva il tesoro del boss mafioso corleonese, e uomo politico Vito Ciancimino, morto nel 2002. Per la precisione 2,5 milioni di euro sporchi di...