Alex Del Piero va in India e Scoppia la Polemica Per i Marò...

ma Alex si può sostituire al nostro debole Governo?

31 Agosto 2014   08:52  

Finita l'avventura australiana per Alex Del Piero ne inizia un'altra, quella indiana.

L'ex fantasista della Juventus e della nazionale italiana campione del mondo nel 2006 decide di accettare l'ingaggio del Delhi Dynamos e diventare di fatto il volto e piede più noto della Indian Super League.

Solo un tweet per il campione:

"Sono felice di comunicare che da oggi sono un giocatore del Delhi Dynamos e ambasciatore della nuova Super Lega indiana".

L'ex gioiello della Juventus prenderà parte alla nuova Indian Super League, il campionato a otto squadre in programma dal 12 ottobre al 20 dicembre.

L'approdo del calciatore in India non è stato accolto da tutti favorevolmente, anzi, subito si è sollevata una polemica legata allo spinoso caso dei marò.

"Rivolgo un appello ad Alex Del Piero affinchè rifiuti l'offerta di giocare in India fin quando i nostri marò non torneranno in Italia", ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia - Alleanza nazionale, Giorgia Meloni. E ha aggiunto: "Del Piero è un'icona mondiale del calcio, una simile presa di posizione da parte sua potrebbe essere un importante segnale nei confronti del governo indiano e della comunità internazionale".

L'ex calciatore della Juve ha annunciato la sua nuova squadra su Twitter
Del Piero si è sentito in dovere di rispondere sempre utilizzando il network:

"So che la mia scelta di andare a giocare in India ha sollevato qualche perplessità in merito ai rapporti tra Italia e India, legati alla vicenda dei due marò detenuti là. Detto che non credo di essere l'unico italiano che intrattiene relazioni con l'India per motivi professionali, so bene però che quello che faccio io ha un impatto mediatico più ampio: accetto volentieri le responsabilità che il mio ruolo comporta. Nel caso specifico sono consapevole e soddisfatto della mia scelta, non sto andando in un Paese 'ostile' e l'ultima cosa che vorrei è una strumentalizzazione del mio ruolo, e soprattutto che lo sport diventi un mezzo utilizzato per dividere al posto che per unire. Da italiano, come tutti i miei connazionali, non sono insensibile alla vicenda dei nostri marò e spero si arrivi presto ad una conclusione positiva per loro, e soprattutto che sia la più giusta". E ha poi concluso: "Io sono un giocatore di calcio, andrò in India per giocare a calcio, per onorare il mio sport e fare ciò che in questo momento più sono felice di fare: portare un messaggio positivo abbinato ai valori dello sport e alla diffusione del calcio in Paesi lontani dai percorsi tradizionali del pallone. Come l'India con la sua 'Indian Super League'".

Voi cosa ne pensate, ha ragione Alex nell'affermare che lo sport deve unire e non essere usato come forma di pressione? Oppure chi lo critica e chiede rispetto per i due Marò?

Infine secondo voi un calciatore può rappresentare uno scoglio per il governo indiano dopo aver apertamente fatto capire che anche le pressioni del governo italiano non hanno alcun effetto?


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