All'Aquila non smette di nevicare. La memoria va al 1956

03 Febbraio 2012   14:15  

Nevica da stanotte all'Aquila, la coltre bianca alle 13 aveva superato i trenta centimetri nel capoluogo. Una precipitazione tanto abbondante da far rievocare quella del 1956, quando la neve ricoprì la città, i suoi vicoli, le piazzette, gli sdruccioli. Quel centro storico da tre anni sfigurato, le cui ferite la neve oggi nasconde, quasi come un lenzuolo a coprire un cadavere.

L'insolito evento atmosferico diventa per gli aquilani anche il momento per sdrammatizzare. Su Facebook è nato l'evento: “A palle di neve per la ricostruzione dell'Aquila”. Appuntamento in serata al Parco del Castello, suggestivo come mai, innevato com'è, già dalla notte scorsa. L'unica prescrizione, per chi volesse partecipare, è di presentarsi munito di giacca a vento, scarponi, cappello e guanti. L'iniziativa, nata da un'amara autoironia, prende le mosse dalla necessità di affrontare con urgenza la situazione con i fatti. Sfidiamoci in campo aperto, scrivono gli organizzatori. E sulla bacheca dell'evento, c'è chi domanda: “tutti contro tutti, come l'orientamento diffuso?”. Mai osservazione fu più azzeccata.

Tornando alla cronaca, la tempestiva chiusura delle scuole, prevista anche per domani, ha comportato un alleggerimento del traffico, creando molti meno problemi alla circolazione dell'altro giorno. Mezzi spazzaneve e spargisale in azione, anche se la loro opera non consente una pulizia accurata delle strade.

Nel centro storico del capoluogo, poi, provvidenziale l'intervento dei Vigili del fuoco per sgomberare i tetti degli edifici dalla neve, il cui peso potrebbe aggravare le già precarie condizioni di stabilità, causando ulteriori, irrimediabili crolli.

servizio Marco Signori
montaggio Alessandro Di Giacomantonio 


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