Regione Abruzzo, azienda e sindacati blindano l’occupazione di 444 lavoratori attraverso accordo per il Contratto di solidarietà, salvaguardia e formazione.
È stato raggiunto oggi un accordo significativo tra Regione Abruzzo, Marelli Sistemi Sospensioni e le rappresentanze sindacali: il Contratto di solidarietà destinato ai 444 dipendenti dello stabilimento di Sulmona è stato esteso fino al 1° agosto 2026.
L’assessore regionale alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, ha precisato che sono stati attivati i Centri per l’impiego di Sulmona e L’Aquila, a supporto delle misure previste: un intervento ritenuto indispensabile in un momento segnato da una marcata criticità nel settore automotive, aggravata dalle difficoltà operative di Stellantis, partner strategico di Marelli.
Come previsto dalla normativa, la proroga viene applicata alla scadenza dei 24 mesi di Cassa Integrazione Straordinaria e richiede un’intesa territoriale per l’attuazione delle politiche attive del lavoro. Il rinnovo coinvolge direttamente gli strumenti di ricollocazione e formazione per i lavoratori.
Resta tuttavia alta la preoccupazione per i 147 esuberi stimati entro fine anno e per l'eventuale delocalizzazione della produzione dei bracci oscillanti, che potrebbero aggravare la situazione occupazionale.
In aggiunta, fonti locali segnalano che, parallelamente alla proroga, Marelli avvierà percorsi formativi interni grazie a fondi come Fondimpresa, focalizzati su aggiornamento professionale, salute e sicurezza e sostenibilità: misure mirate a rafforzare le competenze dei lavoratori in un contesto industriale in trasformazione.
Questo accordo locale anticipa una conferma a livello nazionale attesa al Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 25 luglio, confermando la strategia partecipata tra istituzioni e parti sociali per stabilizzare l’occupazione.
La decisione di prorogare il contratto rappresenta un’importante boccata d’ossigeno per lo stabilimento di Sulmona, garantendo continuità del rapporto di lavoro fino all’estate 2026. Il vero banco di prova sarà la capacità di gestire gli esuberi previsti e di impedire la perdita di produzioni strategiche: temi che saranno monitorati con attenzione nei prossimi mesi.
La sfida resta complessa: mantenere un equilibrio tra difesa dell’occupazione, rilancio produttivo e riconversione delle competenze, in una filiera sull’orlo di una trasformazione radicale.