Allegri sta conquistando la Juventus, mentre è bagarre tra Marotta e Lotito..

Domani i bianconeri all'esame Champions

16 Settembre 2014   07:12  

Oltre che sul campo, la Juventus sembra voler conferire un punto a tutti coloro che, per quanto concerne il caclio, sostengono che la forza di una squadra prescinda sotanzialmente da chi la allena.

Sia chiaro, dopo due sole giornate di campionato è senza dubbio presto per giungere a giudizi affrettati e men che meno definitivi, ma il neo tecnico juventino Massimiliano Allegri, giunto un po' a sorpresa alla guida dei Campioni d'Italia lo scorso luglio tra i malumori di buona parte dei tifosi juventini, sembra davvero stare dissipando pian piano le perplessità e conquistando il rispetto degli stessi.

Di per sé appare già una piccola impresa, considerando l'affetto che lo zoccolo duro dei supporters bianconeri ha sempre manifestato nei confronti del predecessore Antonio Conte, ma bisogna riconoscere che il tecnico di Livorno ci sta mettendo del suo. Ammesso, infatti, che per la Vecchia Signora il problema fosse di natura meramente motivazionale, la squadra vincitrice contro l'Udinese ha mostrato la stessa combattività ed aggressività delle tre stagioni appena passate, con se possibile un fraseggio ancor più piacevole e continuo, sia pure al netto di alcuni dettagli ancora da limare, come le tante (forse troppe) palle gol non concretizzate.

Se poi domani, nell'esordio casalingo in Champions League contro il Malmo, i bianconeri dovessero vincere e soprattutto convincere (entrambe le cose, lo scorso anno, con Conte non sono riuscite), per Allegri la strada per fare definitivamente breccia nel cuore del pubblico juventino sarebbe ancor più spianata.

Il tutto in attesa del big match di sabato sera in casa del "suo" ex Milan ora sotto la guida di Pippo Inzaghi. Un motivo in più per tentare di vincere ancora, anche per via dei rapporti con l'attuale tecnico rossonero, da più parti dipinti come non propriamente idilliaci.

Le vere magagne calcistiche per la famiglia Agnelli, di fatto, sono ultimamente concentrate solo fuori dal campo, precisamente negli ambienti federali. Prima l'appoggio alla candidatura alla presidenza di Albertini anziché quella di Tavecchio, unica eccezione tra i top club insieme alla Roma, ora invece gli screzi tra l'ad Beppe Marotta ed il "delfino" del presidente della Federcalcio, il patron della Lazio nonché neo consigliere federale Claudio Lotito.

Ad accendere la miccia, lo scorso fine settimana, ha provveduto Marotta, sullo sfondo a quel che sembra la questione inerente l'opportunità di potenziare le possibilità di una multiproprietà nel calcio italiano (a quanto pare, cara al presidente laziale) o piuttosto creare le "squadre b" come in Spagna (ipotesi che a quanto risulta l'ad juventino preferirebbe).

"Lotito? Era definito un personaggio folcloristico, oggi è invece un personaggio che ha un estremo potere, e tanto potere in mano ad una sola persona è pericoloso, si rischia di finire nel vuoto", le piccate e polemiche dichiarazioni di Marotta all'indirizzo di Lotito, il quale non ha fatto troppo attendere la propria replica, altrettanto piccata: "Marotta? A me interessa quello che dice Agnelli che è il presidente e rappresenta la proprietà, tracciandone le linee politiche. Marotta è un ad e si occupa di gestione".

La diatriba, per il momento, sembra si sia conclusa, ma data l'aria che si respira dalle parti della sede federale di via Allegri (?) l'impressione è che si potrebbe presto assistere ad un nuovo capitolo...

Lorenzo Ciccarelli


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore