Amiternina, difesa blindata con Donato Amato

Promozione A. L' intervista al difensore giallorosso

10 Dicembre 2010   14:46  

L’Amiternina prima in classifica, nell’ ultima d’ andata andrà a far visita all’Hatria, squadra ultimamente in forte crisi di risultati (solo 2 punti raccolti in 9 gare) e con la quale i giallorossi vorranno inanellare il quarto risultato utile di fila, prima della pausa natalizia. Merito del primato degli aquilani lo si deve anche a Donato Amato, giocatore di esperienza che ha fatto del lavoro “sporco” il suo mestiere, che non balza agli onori della cronaca per i gol segnati ma solo, qualche volta, per quelli evitati o propiziati. Curriculum di tutto rispetto per il trentatreenne campano: scuola calcio con i crociati di Parma, poi tanta serie C con Cavese, Puteolana e Giulianova, per poi transitare nell’Interregionale con squadre del calibro di Savona, Melfi e Campobasso. Poi il tuffo nel campionato di Eccellenza abruzzese con Guardiagrele, Casoli e Francavilla, per approdare quest’anno a Scoppito.

Nasce come difensore centrale a Parma, ma a Cava de’ Tirreni mister Capuano si accorge che il ragazzo ha delle ottime qualità tecniche e che sa ragionare, quindi lo avanza a centrocampo e gli affida le chiavi della linea mediana. In terra d’Abruzzo il guizzante campano ritorna alle origini e torna a comandare con personalità e diligenza le difese di Guardiagrele, Casoli, Francavilla ed anche Amiternina. Con lui nel pacchetto arretrato, la difesa giallorossa negli ultimi 450  minuti ha subito un solo gol.

Amato, come è stato scendere per la prima volta nel campionato di Promozione?

È stato difficile, non pensavo fosse così dura. È una categoria che ti impone di giocare ogni gara alla morte. Fortunatamente però l’Amiternina è una società sana e ben strutturata con persone eccezionali che sanno il fatto loro.

A chi si riferisce?

A mister Angelone che conosce molto bene la categoria e sa come meglio indirizzarci sul piano tecnico, per passare poi al presidente Colantoni ed al direttore generale Piccoli, che da un punto di vista economico, logistico, umano ed organizzativo, assieme agli altri dirigenti, non ci fanno mancare mai nulla. L’Amiternina è una società che merita altre categorie. Sinceramente non ne ho mai trovata una così attrezzata.

Come è stato l’impatto con la città di L’Aquila?

Ho capito fin da subito che è una città che non molla e i fatti lo dimostrano. Per noi vincere significa anche aiutare la cittadinanza a non mollare mai, a credere ai sogni e a dimenticare. Mi trovo molto bene qui all’Aquila e spero di rimanerci anche perché ho dei compagni di appartamento unici: Bovino, Federici, Lardo e Gizzi. Proprio con il baby Gizzi e con i fratelli Del Coco, che abitano lì vicino, è nato un rapporto di amicizia unico che ci ha portato a conoscere meglio L’Aquila e dintorni. E’ una città unica.     

Passiamo al dato tecnico. Inizialmente con i giallorossi ha cominciato a centrocampo, ora invece è l’uomo che comanda la difesa, tanto che in cinque gare l’Amiternina ha subito un solo gol. Tutto merito suo?

Non scherziamo. Se prendiamo pochi gol è merito di tutta la squadra. Ho cominciato a centrocampo per poi passare in difesa, adesso penso di rimanerci. Ho a che fare con compagni di reparto molto validi, penso a Bafile, Lardo e Pierleoni tanto per citarne qualcuno,  e con i quali ho un rapporto fantastico. Trovare la giusta intesa, soprattutto in difesa, significa prendere pochi gol.

Comunque un difensore con i piedi buoni non guasta mai …

Certo. Mister Angelone, accortosi che so calciare bene, mi ha dato il compito di cercare le punte direttamente dalla difesa, con lanci lunghi. È divertente e mi piace molto, mi ricorda quando giocavo a centrocampo e dovevo trovare i tempi giusti per i passaggi al reparto avanzato.    

Seconda difesa del campionato ed il titolo di campioni d’inverno già in tasca. Campionato già in tasca?

Non mi piace vincere il titolo di campione d’inverno, preferisco vincere i campionati ad aprile. Certo essere una delle difese meno battute ed essere primi fa al giro di boa fa piacere e morale, ma io sono venuto all’Aquila per vincere il campionato e voglio conquistare l’Eccellenza.

Che gara sarà ad Atri?

Difficile, come tutte. Non dobbiamo fidarci assolutamente dell’ Hatria. Si deve scendere in campo concentrati e decisi a vincere.

FARO


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