Anche Alcuni Imprenditori Italiani si Fanno Ibernare in America

05 Marzo 2015   05:42  

C’è chi crede che dopo la morte ci sia un’altra vita e chi tenta con ogni sforzo di far sì che questa speranza diventi concreta. Parliamo di coloro che, di fronte al mistero della morte, hanno scelto i ghiacci dell’ibernazione, nella speranza di risorgere tra 5 o più secoli, in un’epoca oggi fantascientifica che li possa guarire dai mali per cui sono morti.

Non si tratta solo di fantasticherie, ma di un vero e proprio business condotte da società americane che si occupano di ibernazione, alle quali si stanno rivolgendo anche alcuni cittadini italiani. Il Corriere della Sera riporta, ad esempio, il caso dell’avvocato Vitto Claut, uno dei primi italiani ad aver scelto l’auto-congelamento, e di Daniele Chirico, che si farà ibernare con la moglie Rita e con la figlia Ilenia.

Almeno per ora, chi, come i protagonisti di queste vicende, sceglie l’ibernazione, sceglie di andare a morire negli USA, in appositi ospedali appartenenti proprio alle società che si occupano dell’ibernazione. La ragione di ciò è che il processo deve essere estremamente veloce, circa 2 minuti, per evitare la decomposizione dell’organismo. La testa del paziente viene ibernata a -96 gradi, mentre il sangue è sostituito con un composto chimico, il liquido criogenico. I corpi vengono successivamente considerati, capovolti, in appositi silos di azoto liquido, dove già un centinaio di cadaveri attendono di essere resuscitati in futuro. Così, chi si fa ibernare oggi, potrebbe riaprire gli occhi secoli dopo la propria morte come se fossero passati pochi istanti, ritrovandosi catapultato nel futuro come dopo un viaggio nel tempo. Questo se tutto — ovviamente — andrà come previsto, cosa certo non scontata.

Il costo di questo sogno d’immortalità è ben più alto di quello di un semplice funerale: oltre 150mila euro ciascuno. Nel caso in cui il paziente dovesse morire in modo differente, rendendo il corpo irrecuperabile o raggiungendo un’indesiderata decomposizione, il denaro verrà tuttavia restituito, donandolo alla ricerca. Certo è che tutto sarebbe più semplice, per gli italiani che hanno fede nella crioconservazione, se esistesse un centro specializzato in Italia, o almeno un’ambulanza specializzata per preparare il corpo all’ibernazione. Questioni, queste, sulle quali il nostro paese non ha emesso ancora nessuna regolamentazione sebbene, come spiega il Ministero della Sanità, nulla vieta pratiche come la crioconservazione.


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