Andrea Camilleri a L´Aquila. Indimenticabile lezione su mafia e

03 Maggio 2007   14:17  
L´Università dell´Aquila ha conferito allo scrittore Andrea Camilleri la laurea honoris causa in Psicologia applicata e clinica della salute. "Nei suoi romanzi - ha spiegato nella laudatio il prof. Cataldi Madonna - protagonista è l´anima dei personaggi ma anche della sua Sicilia". Un´anima spesso disincantata, e scandagliata con insuperabile acume per ricostruire la logica dei delitti intorno a cui ruotano i gialli di Camilleri, per cogliere i motivi profondi dell´azione umana, quasi sempre irragionevoli e dettati dalle passioni. Davanti ad un´aula magna traboccante di spettatori, Andrea Camilleri ha esposto i contenuti della sua tesi, dedicata alla religiosità del boss mafioso Bernardo Provenzano. Lo spunto sono i pizzini infarciti di citazioni bibliche con cui il boss durante la lunga latitanza impartiva ordini ai suoi uomini. Un boss che collezionava santini, aveva la Bibbia sul comodino, pregava ogni giorno ed era sinceramente convinto di essere dalla parte del Signore, nonostante i 42 omicidi commessi con le proprie mani e chissà quanti commissionati ai suoi killer. "Il problema - spiega Camilleri - è che i mafiosi sono convinti di essere portatori di pace e giustizia. Non sorprende: se lo Stato non c´è qualcuno deve pur sostituirlo. E´ vero che ci sono i magistrati a sostituire spesso lo Stato, ma in Sicilia i magistrati sono vittime di molti sfortunati incidenti..." La religiosità di tanti mafiosi, conclude Camilleri, è solo superstizione ed esteriorità, coreografia del loro potere e della loro arroganza, che lo scrittore smonta e mette in ridicolo con la sua bonaria ma tagliente ironia: " Tanti mafiosi sono religiosi, un feroce capomafia ogni anno interpretava la parte di Gesù nella rappresentazione popolare della Passione. Ci teneva tanto che soffiargli la parte poteva risultare letale. Il capomafia Pietro Aglieri nel suo nascondiglio aveva un altare con tanto di statua della Madonna." " I mafiosi - aggiunge Camilleri - sono soliti dire ai loro uomini: pentitevi, ma solo davanti a Dio, mai davanti alla giustizia. Non collaborate mai con essa, perchè davanti alla giustizia divina è ben poca cosa...". FT

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