Angela Scalzitti vuole l'eutanasia: dai politici solo parole

27 Febbraio 2009   11:25  

Dalla politica finora soltanto chiacchiere, ma nessun intervento concreto. Questo e' medioevo culturale e sociale, che colpisce me ma tanti altri nelle stesse condizioni. Continuo a tirare avanti nella miseria con 250 euro al mese, mentre cerco di combattere una malattia che non mi da' tregua. Come e' possibile che la politica e le istituzioni non si occupino di quelli che hanno bisogno e di tutelare i loro diritti?". Cosi' Angela Scalzitti, 58 anni, di Castel di Sangro (L'Aquila), sulla web tv www.abruzzolive.tv torna a denunciare "di essere stata abbandonata dalle istituzioni". La donna, malata di tumore e con minimi mezzi di sostentamento, alla fine dello scorso anno aveva chiesto "l'eutanasia" tirando in ballo anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, "perche' -aveva detto- tutto e' meglio dell'indifferenza, di questo nulla e di una dignita' negata".

Dalla Regione, in particolare dal presidente Gianni Chiodi, erano arrivate promesse di interventi e aiuti immediati. "Ma dopo poco piu' di due mesi", spiega la signora, "nulla e' cambiato. I 129 euro al mese di sussidio cui ho diritto e promessi dal governatore non si sono visti. La presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane, mi ha telefonato parlandomi di un incontro, e spero che ci sia presto. Un aiuto me lo da' il Comune che mi paga le bollette. Io, intanto, continuo a tirare avanti di stenti". Con 250 euro mensili e destina una parte di questa somma alla figlia che studia all'universita' a Siena. Quel che resta le deve bastare, anche per pagarsi l'assistenza. "Per forza - dice - al momento e' cosi'. Ma tengo duro: voglio vedere come va a finire. Per l'indennita' di accompagnamento chiesta dopo l'aggravamento e negata dalla Asl ho presentato ricorso ai giudici: la prima udienza e' stata fissata per il 30 aprile a Sulmona. Ho cercato anche di accedere agli aiuti sociali stanziati dal Governo ma mi e' stato risposto che neppure questi mi toccano perche' nel 2007 non ho lavorato, dato che per la mia malattia ho un'invalidita' totale. E questa e' un'altra ingiustizia. A che servono certi provvedimenti se poi non vanno ad alleviare le sofferenze delle fasce piu' deboli della popolazione? Per il resto faccio appello alle istituzioni, affinche' non si fermino solo alle parole, se davvero hanno intenzione di aiutarmi.

E continua Angela Scalzitti: "Ringrazio i giornalisti che mi sono stati vicino e tutti quelli che mi hanno inviato piccole offerte e mi hanno chiamato per esprimermi solidarieta'. E ringrazio la citta' di Siena che si e' prodigata per aiutare me e mia figlia. Mi ha anche offerto una vacanza: spero di poterci andare e di visitare la Sala del Mappamondo". Intanto la malattia, per cui si e' operata ed e' in cura all'ospedale di Pescara, a 150 chilometri da casa, non le da' tregua. "Ho smesso la chemioterapia, ma ho bisogno di controlli costanti -spiega- perche' su 7 linfonodi asportati 6 sono risultati maligni. Me lo sentivo, ma saperlo, averne certezza, mi ha provocato un dolore smisurato, in fondo al quale ci sono sempre io, da sola".

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