Anita La Professoressa Sexy di Treviso, "Quelle Foto mi Stanno Rovinando la Vita". Le Altre Foto

02 Marzo 2015   09:54  

TREVISO - Anita è la vittima non c'è dubbio, vittima di scatti vecchi di 15 anni quando appena maggiorenne si è mostrata senza veli e ricoperta di tatuaggi.

Vittima di un gioco con la sua vita che lei adesso non può più controllare, ma che non ha mai potuto fare.

Sono ben sette le gallerie fotografiche sexy custodite sul sito di Suicide girl, vietato ai minori, am comunque diretto ad un pubblico che va dai 15 ai 25 anni.

Nulla di pornografico, molti nudi, ma solo in "soft-core" per uno "stile" nato negli anni '90 e fatto di ragazze normali con uno stile dark.

Una comunità di giovani e giovanissime esibizioniste che amavano far veder il loro corpo ed i loro look in modo sexy e provocante, ma sempre nude.

Non è poi un mistero scoprire che alcune di quelle foto vengono pubblicate anche ad insaputa di chi viene ripreso, magari da qualche fotografo furbetto o ex fidanzato.

«Sono scatti vecchi, di almeno 15 anni fa, - dice Anita al Gazzettino - quando ho posato per un sito: lavoravo come modella perché dovevo mantenermi agli studi. All’epoca facevo l’università a Roma e studiare costa. Lavoravo anche come barista, è stato un periodo difficile».
Ma adesso la prof è sconvolta: «Non so chi abbia pubblicato quelle foto e non so come bloccarle, non sono io ad avere il controllo del sito che le ha pubblicate. Non è mio, anche se viene riportato il mio nome: ci sono persone che mi stanno usando per pubblicizzare i tatuaggi e hanno pubblicato quelle immagini senza la mia autorizzazione. Qualcuno le sta usando al posto mio, che sono l’unica a poter decidere che cosa pubblicare».

L’insegnante ha un sospetto: «Ho posato in diverse occasioni in più set fotografici: quelle foto evidentemente sono state salvate prima su un pc, poi su un altro ancora e assemblate a mia insaputa, ma non pensavo che uscissero dallo studio».

Parla a tratti e con comprensibile nervosismo, la supplente è quasi disperata.

Sa che per quegli scatti si trova, suo malgrado, nella bufera e si dice pentita: «Sono cose che ho fatto quando ero giovane, ero appena maggiorenne ma non avevo idea che la mia incoscienza di allora e la cattiveria di certa gente potesse portarmi in questa situazione. Questa cosa mi sconvolge, mi rovina la vita».

L’imbarazzo è evidente, ma la storia è ormai di dominio pubblico, anche nella rete. Quegli scatti sexy stanno girando da un social all’altro e non soltanto tra gli studenti del Duca degli Abruzzi: «Non so niente, non immaginavo. Mi dispiace, mi dispiace tanto: chissà che cosa mi succederà. Io già sono una supplente e tra poco mi scadrà il contratto, sono una precaria della scuola».

Anita, lo ribadiamo, è la vittima, la vittima di una società che mette in dubbio competenze e studio per un feticcio che rimane relegato ad un periodo giovanile della vita della professoressa e che, fino a prova contraria, è fatto esclusivamente suo e privato.


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