Apindustria : “Il Masterplan ‘aquilano’ è imbarazzante”

18 Maggio 2016   09:50  

La firma del Masterplan, tenutasi a L’Aquila alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, è stata forse l’unico momento di considerazione per le aree interne che il Governatore ci ha riservato; per il resto tutto fumo.

Nemmeno la grande e riconosciuta capacità oratoria di Luciano D’Alfonso è riuscita a mascherare il fatto che, a fronte di grandi opere sui porti di Pescara, Ortona e Vasto, della diga di Chiaunci incompiuta da 40 anni, il potenziamento dell’Aeroporto di Pescara, il lotto finale della Teramo Mare e altri vari interventi infrastrutturali di rilievo, per L’Aquila e provincia non c’è altro che aria fritta.

Nell’imbarazzo di trovare concretezza nell’elencazione territoriale dello stanziamento delle risorse D’Alfonso ha, come un prestigiatore esperto, rivendicato come un successo che si ridurrà il tempo di percorrenza della ferrovia Pescara – L’Aquila di circa mezz’ora con “solo” 11 milioni di euro, ma ha sapientemente omesso il fatto che oggi ci vogliono circa 4 ore di treno per quel viaggio… tre ore e mezza non saranno di certo un traguardo da festeggiare!

C’è poi la “solita” tiritera della pista ciclabile, una mirabile opera inutile che troverà però un suo perché proprio dal fatto che per andare a Pescara dal Capoluogo ci vorrà meno tempo in bicicletta che in treno, mentre per il ritorno occorreranno anche polmoni di un certo rilievo.

La vera novità dell’entroterra aquilano sarà che la stessa Regione, attraverso l’Arap, gestirà tutti i depuratori delle aree industriali organizzando “tra amici” la depurazione dei fiumi in una partita che, complessivamente, varrà 380 milioni di euro.

A coronamento di questo “Piano di Mortificazione dei Collegi Inutili” l’esposizione di D’Alfonso all’Auditorium ha riservato una ulteriore chicca con l’elogio e la citazione al Presidente Renzi dello storico aquilano Raffaele Colapietra, che non ha mai abbandonato il centro storico dopo il sisma, e la promessa, da parte del Governatore, di presentarglielo nel prossimo incontro… a Pescara!

Non si può non rimarcare infine che, in tutto questo, salvo episodi spot di qualche amministratore locale, pesano le assenze di una vera forza politica delle aree interne in grado di far sentire una voce in dissenso o, quanto meno, di proposta alternativa, e di una classe dirigente locale troppo concentrata su se stessa per capire cosa accade nel mondo.

Noi cercheremo di fare la nostra parte nei prossimi giorni approntando un dossier dettagliato da inviare al Premier Renzi ed al Vice Ministro De Vincenti sulla reale natura di un piano che, di fatto, renderà ancora più forte il divario, anche di ricchezza, tra la costa e l’entroterra abruzzese che, in controtendenza con i dati del centro-nord Italia, sta subendo un pesante spopolamento proprio in virtù della maldestra politica locale degli ultimi 30 anni.

 


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