Appello per L'Aquila: ''Non diciamo no alle biomasse, ma a localizzazione e alla scarsa trasparenza'

19 Settembre 2013   12:13  

Appello per l'Aquila sull'impianto a biomasse di Bazzano:

''Per quanto l’amministrazione comunale e l’Assessore Moroni in particolare, ora sostengano di essere stati contrari da sempre alla realizzazione di una centrale a biomasse a Bazzano, continuano a mancare le azioni conseguenti a tali dichiarazioni.

Fin dall’inizio della vicenda, infatti, la Giunta, sia precedente che attuale, ha mantenuto una posizione tutt’altro che cristallina.

L’istanza era stata presentata proprio all’indomani del sisma e ha ottenuto l’assenso regionale con il parere positivo dell’amministrazione comunale espresso in conferenza di servizi.

Inoltre alla presentazione organizzata dalla Futuris, Sindaco e Assessore Moroni esprimevano il loro compiacimento per per una iniziativa imprenditoriale che avrebbe portato sviluppo e occupazione, per giunta nel campo delle energie pulite.

Ora, se è vero che il ricorso alla biomassa per la produzione di energia, nell’ambito di un bilancio globale, non immette nuova CO2 in atmosfera, è anche vero che localmente, trattandosi di una combustione, rilascia comunque una certa dose di inquinanti (polveri, CO, NOx, SOx,..).

E uno studio recentemente pubblicato da alcuni ricercatori dell’Università dell’Aquila mette quanto meno in dubbio quanto dichiarato dall’azienda rispetto alla futura qualità dell’aria nelle zone prossime al sito prescelto.

Se ci si è accorti alla buon’ora che in tali zone, in totale e colpevole deregolamentazione, si sono insediate attività commerciali, sedi istituzionali e persino nuove comunità di abitanti, perchè non è stato chiesto con forza alla Regione di revocare il provvedimento autorizzatorio, ammettendo che il Comune abbia espresso una valutazione errata tre anni fa?

Tanto più che l’impianto non viene ancora costruito!

E' notizia recente, invece, che il provvedimento autorizzatorio che prevede la realizzazione dell’impianto entro 3 anni, sia stato frettolosamente prorogato dal competente ufficio regionale di altri 21 mesi.

Ancora una volta, un’occasione persa da parte dell’amministrazione per dimostrare di voler davvero riconsiderare l’intervento e il parere positivo da essa stessa espresso al tempo del procedimento.

Alle cittadine e ai cittadini invece sono stati propinati solo slogan, prima quello “dell’impresa pulita che porta lavoro”, poi, vista la protesta, quello del “no dovunque e comunque perchè il territorio è devastato dal caos del dopo-sisma”.

Perchè non è stato attivato un percorso di vero confronto per raccogliere osservazioni e bisogni del territorio, valutando seriamente e serenamente tutte le possibili alternative, a partire dall’opzione zero, e considerando soluzioni in grado di minimizzare gli impatti ambientali e ottenere benefici per la collettività, come, per esempio l’utilizzo del calore prodotto dalla centrale?

L’impiego dell’energia termica, da convogliare attraverso reti di teleriscaldamento a utenze di vario tipo, porterebbe il rendimento della centrale dall’attuale 25% all’80% circa, attuando il perseguimento dell’efficienza energetica che non può disgiungersi dall’utilizzo di fonti rinnovabili in un progetto che si definisca davvero sostenibile.

E’ lo stesso D.Lgs. 28/2011 a prevedere che proprio in sede di pianificazione e ristrutturazione di aree residenziali, industriali o commerciali nonchè delle reti dei sottoservizi, i Comuni verifichino la disponibilità di soggetti terzi a integrare reti di teleriscaldamento.

Abbiamo tanti centri da ricostruire e una rete di sottoservizi da rifare: facciamo il Piano di sviluppo del teleriscaldamento. Facciamola davvero questa smart city!

E diamo finalmente modo alle cittadine e ai cittadini di conoscere, di intervenire e di determinare i processi di trasformazione del territorio in cui vivono.

Non si tratta quindi di dire no alle biomasse ma piuttosto di dire no a questa localizzazione in una zona industriale che di fatto non lo è più e per un'impianto così concepito con basso rendimento energetico.

Non è tardi: la società ha recentemente cambiato progetto modificando la potenza dell'impianto e le caratteristiche del materiale combustibile.

Vista la modifica del progetto autorizzato, il Comune chieda con forza alla Regione che si convochi una nuova conferenza di servizi per la valutazione.

Si faccia questo, il resto sono solo chiacchiere.

In ultimo: insieme ad altri gruppi consiliari abbiamo richiesto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario sull'argomento.

Ci aspettiamo la sua convocazione entro i venti giorni previsti dall'art. 25 del regolamento del Consiglio comunale e che in quell'occasione venga data la parola ai comitati dei cittadini.''

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore