Appello per L'Aquila, "Sicurezza al 100% a partire dagli istituti scolastici"

Dall’Istituto “Gianni Rodari” percorso per uscire dall'emergenza

24 Febbraio 2012   16:18  

Riceviamo e pubblichiamo

"La situazione in cui versano le tante scuole della nostra Città, in prevalenza materne, primarie e secondarie di primo grado, impone delle scelte che consentano il superamento della “fase emergenziale”, protrattosi già da troppo tempo. I cosiddetti MUSP (Moduli ad Uso Scolastico Provvisori) hanno, infatti, rappresentato la risposta più immediata alla terribile situazione che si sono trovati di fronte studenti, docenti e genitori dopo il terribile sisma del sei aprile 2009. Tuttavia, a distanza di tre anni, è più che mai necessario pensare al superamento di una situazione che ha consentito, nell’immediato, la ripresa dell’attività didattica ma che non può essere oltremodo tollerata, garantendo invece agli studenti aquilani di ogni ordine e grado, il diritto a frequentare “scuole sicure”, e non perché prefabbricate."

"Per questo Appello per L’Aquila concorda pienamente con le sollecitazioni che arrivano dalle stesse insegnanti dell’Istituto Comprensivo Gianni Rodari che mirano all’uscita, in tempi ragionevoli, da quelle strutture che presentano enormi problemi strutturali, senza calcolare che molti genitori e le stesse insegnanti sono costrette a spostarsi continuamente da un plesso all’altro per accompagnare e riprendere i bambini o per tenervi le lezioni.

Sono proprio le insegnanti e la stessa Direzione Didattica dell’Istituto “Gianni Rodari” ad indicare la strada da seguire attraverso l’abbattimento del vecchio edificio che ospitava la scuola media a Sassa Scalo, il conseguente lavoro di accertamento geologico e la successiva costruzione, sullo stesso sito, di un polo scolastico capace di accogliere le diverse scuole, oggi disgregate in diversi plessi della frazione di Sassa, dall’Infanzia alla Primaria alla Secondaria di primo grado. Ci sentiamo di condividere questa idea perché un progetto in grado di chiedere definitivamente con la fase emergenziale, senza comunque sottrarre ulteriormente spazi e terreni alla nostra città. Siamo infatti convinti dell’urgenza di abbattere tutti quegli edifici pubblici che non consentono un recupero rapido ed economico ed effettuati gli opportuni rilievi geologici, per ricostruire rapidamente strutture sicure e capaci di soddisfare le necessità del nostro comprensorio e delle cittadine e cittadini che lo vivono."


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