La giunta regionale ha approvato questo pomeriggio il piano di riordino sanitario. Una giornata convulsa dunque ma con un esito considerato importante e soprattutto condiviso. Il Piano è stato subito esposto ai sindaci dei piccoli centri dotati di presidi ospedalieri che avevano stamane manifestato. Nessun piccolo ospedale, è stato loro ribadito, sarà chiuso, né diventerà un cronicario ma la loro vacazione dovrà cambiare, e focalizzarsi su determinate prestazioni e servizi e sullassistenza, secondo il nuovo modello a rete di ospedale territorio. La riduzione dellospedalizzazione darà inoltre loro nuove opportunità. E infatti i posti letti saranno tagliati: - 298 unità nel pubblico pari al 5,8% e – 234 nel privato pari al 17,4%. Sarà poi tagliato il numero dei distretti sanitari che passeranno da 74 a 24. In compenso le cure domiciliari dovranno passare da 19mila a 40 mila, grande importanza sarà data alla prevenzione e alla residenzialità per gli anziani. Il numero dei ricoveri in Abruzzo, ha ricordato la maggioranza, è di gran lunga superiore alla media nazionale, un lusso che non ci si può più permettere. Il piano prevede infine lapprovazione di una legge quadro sullaccreditamento. Soddisfazione dallassessore Paolini perché quasi tutti gli emendamenti presentati e che avevano creato qualche tensione sono stati accolti.
FT