Approvato il documento di riforma del Cgie, Bafile: "E´ una svol

10 Maggio 2007   11:37  
Una più chiara funzione di raccordo e coordinamento tra territorio e Istituzioni, maggiore collaborazione con i parlamentari eletti all´estero, più spazio a giovani, donne e oriundi all´interno del Consiglio. Questi sono alcuni dei punti cardine del documento di riforma del Cgie (Consiglio generale italiani all´estero), preparato dalla III Commissione dopo un lungo dibattito tra Comites e Commissioni continentali, approvato ieri a larga maggioranza dal Consiglio, riunito in Assemlea plenaria alla Farnesina. Erano presenti al dibattito e alla successiva firma della riforma, anche i parlamentari abruzzesi eletti all´estero, Marisa Bafile (nella foto) e Claudio Micheloni, che hanno espresso il loro punto di vista su quello che sarà il nuovo volto del Cgie. "Questo progetto di riforma del Cgie è una svolta molto positiva per diverse ragioni - spiega la Bafile - in primo luogo per la funzione di raccordo e informazione che il Consiglio dovrebbe svolgere tra i parlamentari eletti all’estero e le comunità, questo perchè il nostro lavoro si svolge essenzialmente in Italia e non potrebbe essere altrimenti. E, specie per gli eletti nei Paesi d’oltreoceano, diventa davvero difficile poter comunicare con i propri elettori. Per questo è importante oggi più che mai il ruolo del Cgie". La deputata italo-venezuelana non manca poi di sottolineare l´importanza di dare maggiore spazio alle assemblee continentali, perche "le realtà e i problemi non sono ovunque gli stessi e occorre, dunque, che vengano sintetizzati prima di giungere in Plenaria ed essere trasmessi a governo e parlamento". La Bafile ha mostrato grande condivisione anche sull’ipotesi di garantire nel futuro Cgie quote di rappresentanza per donne e giovani, sottolinenado che le quote porterebbero parità di rappresentanza nel Cgie che, se vuole davvero rappresentare le forze vive delle nostre comunità, deve necessariamente coinvolgere donne e giovani. "Non si tratta di un discorso femminista - precisa la parlamentare - bensì di rispetto per le comunità all’estero. Le donne non solo se lo meritano, ma sono espressione di una sensibilità e di un diverso modo di vedere le cose che può solo arricchire il dibattito. Per quanto riguarda i giovani partiamo dall’associazionismo. Valorizziamolo. Diamo loro la possibilità di parlare e di occupare spazi di potere. E allora vedrete se non cambierà la prospettiva dei rapporti con il nostro Paese!". Nel suo intervento Micheloni rivolge una raccomandazione ai consiglieri, dicendo loro che "apprezzo l’idea di un documento di indirizzo, ma se vogliamo una riforma repentina, in tempi brevi, è opportuno che il Governo non presenti un proprio disegno di legge, perché il clima in Senato fa sì che qualunque progetto si presenti con l’intestazione ´Governo´ arrivi già morto". A parere del deputato abruzzese eletto residente in Svizzera, dunque, "il disegno di legge deve nascere dal parlamento: noi 18 eletti all’estero possiamo farlo. In questo modo si andrà più veloci e avremo la possibilità di inserire nel disegno di legge anche i riferimenti alla cittadinanza e alla riforma dei Comites". Il documento sarà ora consegnato al governo, al quale spetterà il compito di recepire le indicazioni emerse in assemblea ed elaborare un apposito disegno di legge. Valentina Tenaglia

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