Riceviamo dall'imprenditrice aquilana Laura Tinari e pubblichiamo:
''L'approvazione definitiva di ieri alla Camera della legge tesa ad assicurare un riequilibrio per una più compiuta parità di genere nei consigli e giunte degli enti locali, nei consigli regionali e nelle commissioni dei concorsi pubblici segue quella linea che da tempo auspico: l'esigenza nel nostro Paese di demandare allo strumento legislativo un cambio di direzione.
La sfida delle pari opportunità prima che finanziaria e politica è infatti culturale.
Pertanto il dibattito mi vede favorevole alla “politica delle quote” e all'utilizzo di correttivi imposti per legge, che siano transitori e temporanei e che concorrano per rispondere ad un bisogno: rendere l'Italia più moderna, operativa, attenta alle reali esigenze dei cittadini, ma anche più onesta. Già, perché con più donne nei posti in cui si prendono le decisioni si tiene più lontana anche la corruzione.
Lo strumento delle “quote”, che non serve per creare una “riserva di Panda”, è utile anche per incoraggiare le giovani generazioni alla partecipazione politica, spetterà poi a loro mantenere le posizioni raggiunte con il proprio impegno e le proprie capacità.
Giusta anche la sanzione, prevista per i comuni con più di 15mila abitanti, di decadenza delle liste che non rispettano questa legge. Senza sanzioni importanti in Italia vale sempre il detto “fatta la legge, trovato l'inganno”.
Il dibattito è aperto anche nella nostra Regione, dove la discussione sulla riforma della legge elettorale vede tra i suoi punti più importanti l'introduzione del meccanismo della doppia preferenza di genere su cui la Commissione regionale Pari opportunità sta lavorando da tempo.
Sembra così definitivamente intrapresa la strada che ci porterà ad una democrazia compiuta, dove la presenza delle donne non sarà più una gentile concessione degli uomini.''