Arrestati i responsabili della rissa in Piazza Salotto

20 Marzo 2008   14:22  
Sono finiti in carcere, i 5 albanesi responsabili della rissa finita a coltellate in Piazza Salotto lo scorso 9 febbraio, davanti agli occhi attoniti e impauriti di centinaia di persone che hanno dovuto assistere impotenti all’ennesima scena di violenza nel cuore della città.

Dalle indagini portate avanti nei 40 giorni tra la rissa e l’arresto, è emerso che, a quanto pare, tutto ha avuto inizio in un locale di Montesilvano, il Number One. Qui la sera dell’8 febbraio i cinque albanesi, Roxhen e Rejnard Velja, Orges Kulla, Giergji Eder e Indrit Kaculi, in stato evidente di ebbrezza, si rifiutano di pagare le bevande consumate, rovesciando poi l’olio bollente delle lampade su gestori e avventori del locale. Il giorno dopo, davanti al bar Berardo di Piazza Salotto, arriva la resa dei conti da parte dei cinque italiani vittime dell’aggressione: Giorgio Cacioppo, Melissa e Antonio Caruso, Manuel Di Giovanni e Jennifer Lefebvre. Dall’interno del bar gli albanesi li vedono ed escono con un secchiello per il ghiaccio come arma. A questo punta spunta la rissa e anche un coltello, che una delle due donne raccoglie da terra ferendo alla gamba Kaculi, portato d’urgenza al pronto soccorso tra gli sguardi sempre più allarmati dei passanti.

Arrestati gli stranieri e indagati gli italiani, con l’accusa di rissa aggravata e violenza privata, il capo della squadra Mobile, Nicola Zupo, considera chiusa la vicenda, ma ora si apre un discorso più ampio sulla sicurezza in città.

Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Paolo Orfei, ha infatti discusso alcuni punti del “Patto per la sicurezza” di cui erano state gettate le basi nell’ottobre 2006 e che ora, alla luce dell’evoluzione nazionale del progetto e dell’aumento dei casi di violenza, ha subito un’accelerazione. Tra i punti centrali del patto c’è quello della necessità di dotare di pistole i vigili urbani, di creare nuove aree da destinare alle forze di polizia e di formare un nucleo centrale antidegrado. Questo progetto, a cura del Comune, prevede che un corpo scelto di 18 agenti, coordinati direttamente dal comandante della polizia municipale, si occuperà di accattonaggio, dei parcheggiatori abusivi e della vigilanza nei parchi. Previsti anche 12 vigili di quartiere, 60 telecamere e lo stanziamento di fondi per la sicurezza. Il tutto per cercare di rendere più sicura una città che sta vivendo sempre più giorni violenti, e per tranquillizzare i cittadini stanchi di avere paura anche solo di tornare a casa la sera, specialmente in vista della stagione estiva, quando i locali, le strade, le spiagge e il centro di Pescara si animano di nuova vita e nuovi pericoli.

VT


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