Arresto di De Fanis, indagini su altri finanziamenti. M5S: ''Il più pulito ha la rogna''

14 Novembre 2013   13:31  

In attesa dell'interrogatorio di lunedi prossimo proseguono le indagini nell'ambito dell'inchiesta che ha portato all'arresto dell'assessore Lugi De Fanis, della segretaria Lucia Zingariello, all’obbligo di dimora sono finiti il responsabile dell’Agenzia per la promozione culturale della Regione Rosa Giammarco e il rappresentante legale dell’associazione culturale Abruzzo Antico Ermanno Falone. Con l'accusa a vario titolo di concussione, peculato e truffa.

La presunta tangente chiesta al musicista Andrea Maggitti, che poi ha denunciato tutto alla Forestale, potrebbe essere un caso non isolato.

Al vaglio degli uomini della Forestale, coordinati dal procuratore capo Federico De Siervo e dal pm Giuseppe Bellelli la gran mole di carte e doculenti sequestrte nelle ultime ore ed altre manifestazioni culturali, delle centinaia che De Fanis nella veste di assessore si è trovato e gestire e a finanziare con soldi pubblici. In particolare le celebrazioni dei 150 anni della nascita di Gabriele D'Annunzio.

Potrebbe essere stato un sistema rodato, secondo gli inquirenti, quello di gonfiare le fatture dei piccoli finanziamenti ad associazioni culturali per ricavare le mazzette per sé. E l'ultilizzo illecito dei soldi destinati alla cultura per spese personali.

Nella gran mole di intercettazioni telefoniche e ambientali emergono aspetti poco chiari e sospetti da verificare. Come nella seguente:

De Fanis: «Ah, mi hai capito, fa li messaggi».

Zingariello: «No, sto cretino dice che non ce la fa a venire, a passare».

De Fanis: «Ma chi?»

Zingariello: «Il cretino».

De Fanis: «Lu carrozziere?»

Zingariello: «Nooooo, no».

De Fanis: «E chi?»

Zingariello: «Eeeeee».

De Fanis: «Ah! ah!».

Zingariello: «Mmm»

De Fanis: «Croce rossa!».

Zingariello: «Mmm» De Fanis: «Croce rossa?»

Zingariello: «Nooo».

De Fanis: «E chi? e ma ... chi? chi è il cretino?»

Zingariello: «Eee».

De Fanis: «E non lo so, quessi dovevi vedere, il carrozziere, croce rossa».

Zingariello: «Mascitti!»

De Fanis: «Ahhh. .. cussu è natro furbacchione».

Le opposizioni intanto oltre chiedere le dimissioni immediate di De Fanis - che potrebbe decidere in tal senso dopo l'interrogatorio di lunedi - mettono in discussione la famigerata legge 43 del 1973, che consente l'erogazione a pioggia di centinaia di contributi, in media di 3mila euro, con una gran discrezionalità da parte proprio dell'assessorato alla cultura. Usata in modo adir poco clientelare, va aggiunto, anche quando era al governo della Regione il centrosinistra.

E l'assessore De Fanis si era opposto con forza all'emendamento approvato a luglio che ha fatto si che l’esame dei progetti è ora passato al vaglio di una commissione esterna.

I parlamentari abruzzesi del Movimento 5 stelle tornano oggi a chiedere le dimissioni immediate di De Fanis e attaccano anche duramente il Partito Democratico.

''Apprendiamo senza particolare sorpresa che l'assessore De Fanis sia ancora al suo posto e non abbia immediatamente rassegnato le sue dimissioni da tutte le cariche elettive.

Sappiamo benissimo che per questa classe politica staccarsi dalla poltrona è sempre difficile, se non impossibile, e De Fanis è perfettamente in sintonia con la maggioranza alla quale appartiene e che pur di non andare a votare, è disposta ad andare contro i dettami della Costituzione prolungando fino all'inverosimile la consiliatura.

Così come non ci sorprende l'ipocrisia del PD in questa vicenda, un partito che come sempre predica bene ma razzola malissimo, essendo sempre indulgente con i propri condannati e indagati, tanto da candidarne uno anzitempo alla carica di presidente della Regione e da mandarlo in giro a fare campagna elettorale.

Questa classe politica dovrebbe dimettersi tutta, in massa, senza distinguo, perché come direbbero nella vicina Roma... Il più pulito ha la rogna.''

 

 


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