Cast: Fabio De Luigi, Michelle Hunziker, Cristian De Sica, Massimo Ghini, Vittorio Emanuele Propizio, Ludovico Fremont
VOTO: O 1/2
Uscita dvd: 25 marzo
Tre storie si incrociano in quel di Rio De Janeiro: Fabio è innamorato
dalle sua collega Linda, ma non ha il coraggio di rivelarsi, così prova
a corteggiarla tramite chat. Rimarrà deluso. Per un equivoco riuscirà a
partire con lei per il Brasile, ma troverà anche il suo fidanzato;
Paolo e Mario, due cinquantenni divorziati, si dirigono alla volta di
Rio, alla ricerca della bella vita; Piero e Marco, i loro figli, hanno
la stessa idea ma i genitori non lo sanno. Si incontreranno lì, in un
intreccio di equivoci e donne bellissime.
Puntuale come un orologio svizzero, anche lo scorso Natale è arrivato
nelle nostre sale il consueto cinepanettone, quel genere di film che
esce il 21 dicembre e il 7 gennaio già se lo sono tutti scordato. Il
problema (o il pregio, fate voi) è che in quel periodo dell'anno fa
incetta di incassi, sbancando i box office del nostro Bel Paese,
esaltandone i vizi. Anche in questo caso, infatti, De Sica e Ghini
rappresentano l'italiano medio (anzi, è proprio il caso di dirlo,
basso), quello che vive per fare sesso, l'arricchito spendaccione tutto
macchine extra-lusso e donne facili. Lo spettatore ride divertito delle
disavventure dei due protagonisti, ma il cattivo gusto è sempre dietro
l'angolo e, tralasciando le parolacce, ci sono continue allusioni al
sesso (ma solo quelle). I figli dei due, interpretati da Fremont e
Propizio, sono l'esatta copia dei padri, come da proverbio, e vivono le
stesse identiche peripezie senza combinare nulla. L'Italia qui
descritta è piena di mostri e più che farci ridere, il film dovrebbe
inorridire chi lo guarda.
Decisamente più riuscito l'episodio con De Luigi e la Hunziker, meno
volgare ma che scopiazza un pò "Love Bugs" e un pò "Mi presenti i
tuoi". Il risultato, tutto sommato, è gradevole, ma rimane un fatto:
Neri Parenti non sa dirigere. Film piatto, come nemmeno le peggiori
fiction, fotografia d'altri (brutti) tempi ed effetti speciali
quantomeno indegni. Prodotto commerciale (pieno di grandi marche, e
tutte in primo piano!), simile ad una pubblicità: vende fumo, e si
dimentica subito. Ignorabile.