Artigiani: Chieti, persi 11mila posti in due anni. La ricetta della Cna per superare la crisi

28 Giugno 2011   13:04  

11.311 posti di lavoro persi in appena due anni, un tasso di disoccupazione che supera il 10% ed una crescita del credito pressoché nulla. Sono i dati resi noti dalla sezione teatina della Confederazione nazionale dell'artigianato (Cna) che oggi, nella sala conferenze della Camera di commercio, ha illustrato gli esiti di un sondaggio effettuato da Aldo Ronci, responsabile del Centro studi regionale Cna, sullo stato di salute del tessuto economico provinciale.

Rilanciare gli strumenti che avevano posto la provincia di Chieti all'avanguardia della programmazione territoriale. Puntare su un modello di sviluppo eco-compatibile che favorisca la promozione del turismo. Investire nelle fonti energetiche rinnovabili. Istituire un fondo di garanzia per aiutare le imprese, soprattutto le piu' piccole, in debito d'ossigeno. Intensificare il confronto istituzionale con le imprese.

Sono cinque le mosse indicate dalla Cna di Chieti per rilanciare l'economia provinciale: ad illustrarle, nel corso del forum in programma stamattina nella sala rossa della Camera di commercio, e' stata il direttore provinciale della confederazione artigiana di Chieti, Letizia Scastiglia.

"Istituiamo i gruppi di lavoro, intensifichiamo i momenti di confronto e ampliamo la partecipazione ai sindaci dei comuni di quelle aree della provincia particolarmente colpite dalla crisi" ha detto riferendosi all'attivita' della Consulta provinciale per il lavoro e l'economia, di fronte ad una platea composta da imprenditori, rappresentanti del mondo delle imprese e delle istituzioni, come il presidente della commissione Sviluppo economico della Provincia, Federico Fioriti, e al sindaco di San Salvo, Gabriele Marchese.

Nel suo intervento, Scastiglia ha rilanciato inoltre la richiesta di maggiore "coordinamento dei tre Patti territoriali, per creare momenti di condivisione sulle buone prassi, sulle strategie, sugli strumenti e le azioni da mettere in campo". Dedicati a un modello di sviluppo eco-compatibile, i passaggi del suo intervento sul modello economico, con scelte energetiche e turismo i primo piano: "La Cna - ha afermato il direttore - crede in un modello di sviluppo eco-compatibile e sostiene tutte quelle iniziative che tendono a valorizzare il nostro patrimonio paesaggistico e a promuoverlo. Una scelta che fa il paio con il nostro giudizio positivo, in materia energetica, sulla sottoscrizione da parte di 104 Comuni della provincia, del Patto dei Sindaci. Saremo al fianco di queste virtuose amministrazione per sensibilizzare e finanziare quelle imprese che vorranno investire in energie da fonti rinnovabili. Non e' piu' condivisibile una politica schizofrenica che da un lato promuove la 'Costa dei trabocchi', ma dall'altro lascia spazi a progetti che mettono a rischio il nostro patrimonio naturale".

Sul credito, infine, la Cna di Chieti propone l'istituzione di un fondo di garanzia intersettoriale provinciale per la concessione di garanzie integrative, magari da utilizzare per il ripiano contributivo previdenziale. Nel suo intervento di saluto, il presidente della Cna provinciale, Savino Saraceni, si e' invece soffermato soprattutto sul valore sociale del fare impresa ("Parole come 'lasciare morti per strada' non ci piacciono quando si parla di crisi, nessuno deve essere lasciato senza aiuto. La chiusura anche di una sola azienda e' un dramma per imprenditori e dipendenti") e sulla necessita' che il mondo delle piccole imprese si dia una sola voce: "Con Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti e' il momento di lanciare anche nella nostra provincia la fase costituente di Rete Imprese Italia, per poter finalmente parlare con una sola voce".


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