Non crea solo malumori l’atto aziendale del direttore generale Varrassi.
A Sant'Omero, ad esempio, si levano elogi alla riorganizzazione messa in piedi dalla Asl, che se sta declassando reparti e chiudendone altri, come all'ospedale di Atri.
Di “prima risposta concreta e rapida all’emergenza sanità che ci ha colpiti negli ultimi anni a causa dell’immobilismo in cui era caduta la sanità provinciale” parla Alberto Pompizi, sindaco di Sant'Omero.
Una svolta, insomma, per gli 80mila abitanti della Val Vibrata, da anni costretti a recarsi nelle varie cliniche private delle Marche.
Il plauso deriva anche dal fatto che, come sottolinea il sindaco, l’atto aziendale è in linea con quanto deliberato dal comitato ristretto dei sindaci della Asl a luglio 2010, nel quale si concordava con l’assessore Venturoni “l’opportunità di creare una punta di diamante avanzata verso le Marche dell’Università aquilana. Tale occasione è ricompresa nell’attuale atto aziendale, un atto innovativo, improntato a criteri di efficienza ed efficacia”.
“Siamo consapevoli che una nuova 'era' sta iniziando per la Val Vibrata e siamo convinti di essere in mani capaci di ridare alla sanità teramana quel prestigio nazionale perso in questi ultimi anni”.