Asl di Teramo: 8 consultori al posto di 21. E' polemica

I punti di vista delle parti coinvolte

07 Novembre 2008   16:23  

INTERVISTA A G. GODERECCI E N. LUDOVICO -  E' di ieri il comunicato stampa della Commissione provinciale per le Pari Opportunità sul ridimensionamento del numero di consultori disposto dalla Asl di Teramo, in ottemperanza alle disposizioni del piano sanitario regionale 2008/2010. Secondo la nota contenuta nel comunicato, il "drastico" taglio dei centri socio sanitari presenti in Provincia, sarebbe indicativo del mancato interesse da parte della Sanità locale nei confronti di quelle donne in situazione d' indigenza, immigrate e spesso minorenni, che usano appellarsi ai consultori per far fronte ai propri disagi: "uno svilimento dell’ informazione e della consulenza alle donne, deciso d’imperio dai dirigenti dell’ Azienda senza neppure consultare gli organismi previsti dalla norma e quelli che si occupano di tematiche femminili. Un provvedimento che non può assolutamente essere chiamato riorganizzazione o razionalizzazione, visto che la dismissione non è accompagnata da misure che assicurino la trasformazione degli otto consultori rimasti in centri di eccellenza, dove l’attività venga svolta in strutture adeguate e con personale sufficiente, dove si preveda la presenza di mediatrici culturali per facilitare i rapporti con le immigrate e che siano facilmente raggiungibili dalle donne che si servono dei mezzi pubblici (emblematica è la localizzazione del consultorio di contrada Casalena a Teramo)". A chiusura del comunicato l' invito della Commissione Pari Opportunità all' Asl teramana affinchè abbandoni la logica aziendale, non confacente alla “tipologia del servizio oggetto di discussione e alla gestione del denaro pubblico”, e dia il via ad un modello operativo fondato sull' offerta attiva e sul "contrasto della disuguaglianza sociale".



Abruzzo24ore ha voluto approfondire la questione facendo esprimere direttamente le parti coinvolte, al fine di offrire ai cittadini uno spaccato aggiornato, e il più oggettivo possibile sulla situazione dei consultori presenti in Provincia.

Intervista al presidente della Commissione provinciale per le Pari Opportunità Germana Goderecci.

Signora Goderecci, perchè la riduzione del numero di consultori locali andrebbe a ricadere principalmente sulle donne? Mi sembra di aver capito che la ritiene ingiusta soprattutto in relazione al mondo femminile.

"Non dico che la riduzione del numero di consultori sia ingiusta a priori. E' la legge ad imporlo, ed inoltre molte strutture sono visibilmente mal collocate. A preoccuparmi sono le ricadute che questa operazione potrebbe avere sulle donne, ancora una volta le vittime da sacrificare in tempo di crisi. Non mi riferisco all' utenza femminile economicamente autonoma e ben inserita socialmente, non alle donne che possono permettersi visite mediche e spostamenti in auto, ma a quelle emarginate, povere, in condizioni di difficoltà, non solo materiale ma anche psicologica e sociale. Prendiamo il caso delle donne immigrate, per raggiungere il consultorio teramano di contrada Casalena devono prendere diversi mezzi, compreso il tram, con un grande dispendio di tempo che molto spesso non hanno, per via del lavoro, dei figli piccoli a cui badare etc. Non possono essere sempre le donne a fare un passo indietro quando c'è crisi."

Molte delle strutture che la Asl di Teramo chiuderà però non sembrano evidenziare una grande utilità sociale... e sanitaria.

"E' per questo che ribadisco l'importanza di rendere gli 8 consultori rimanenti dei veri e propri centri d'eccellenza. In tal modo la cosa prenderebbe una piega diversa. Ma chi ce lo assicura? ... Un miglioramento potrebbe essere dato ad esempio, dall' inserimento di figure di mediazione culturale, per rendere più agevole lo scambio tra donne immigrate ed equipe socio sanitarie: non tanto per la lingua, quanto per le differenze culturali che a volte ricadono su percorsi delicatissimi come quelli della maternità o dell' aborto. Premesso che nessuno ha il diritto di sostituirsi ad una donna nella difficile e traumatica decisione di abortire, le assicuro che un potenziamento effettivo dell' informazione e dell' accoglienza psicologica offerte dai consultori porterebbe un calo considerevole del fenomeno".

Il parere di Nicola Ludovico, Dirigente Medico e Coordinatore consultori Usl di Teramo.

Dottor Ludovico, cosa può dirci sul ridimensionamento del numero di consultori attualmente in atto nella Provincia?

"Apprezzo che mi abbiate consultato, perchè francamente sono rimasto molto perplesso dalla serie di articoli vecchio stampo che ho visto in giro,un' informazione disinformante... su un' operazione per altro totalmente positiva ".

Forse perchè il taglio sembra abbastanza drastico: di 21 consultori ne rimarrebbero 8.

" 21 'cose'. Non 21 'consultori'. Mi chiedo come mai una situazione che va avanti sotto silenzio da oltre 10 anni, e che finalmente si ha il coraggio di sanare venga posta sotto toni talmente polemici, anacronistici. Poi, come al solito, sotto elezioni. Le faccio subito esempi concreti: il centro socio sanitario di S. Egidio alla Vibrata possiede un solo operatore, che indubbiamente lavorerà tantissimo, ma che non basta a definire la struttura come consultorio. Quello di Pineto poi... al piano terra, con pezzi di cartone che dovrebbero oscurare le vetrate. Un consultorio che possa definirsi tale deve offrire risposte ben diverse, non può aprire una volta al mese. Per la prima volta dopo anni l' Azienda sceglie di fondare 8 consultori in grado di offrire risposte adeguate all' utenza di ogni tipo. Centri che si facciano sentire molto oltre le mura fisiche degli edifici preposti, nelle scuole, nelle fabbriche, dove c'è bisogno. Nonostante il momento di crisi economica il piano di ridimensionamento, perfettamente in linea con quello sanitario della Regione 2008/2010 ( e aggiungerei che siamo i primi ad adeguarci in Abruzzo), punta alla realizzazione di qualcosa di meglio di 21 strutture fatiscenti e mal funzionanti. Fino a ieri il distretto sanitario di Atri contava 8 centri di assistenza socio sanitaria per 54 mila residenti, mentre in quello di Teramo ce n' erano soltanto 2 per 75 mila abitanti. Oggi in programma vi sono 8 consultori da distribuire lungo un asse nord-sud,  4 da disporre sulla costa e precisamente nelle località di Tortoreto, Giulianova, Silvi e Roseto, e altri 4 da collocare all' interno e ossia a  Nereto, Teramo, Montorio e Atri. Guardi che questa è una buona notizia per le donne, perchè l' attività del consultorio se correttamente offerta è qualcosa che va molto più in profondità dell' ausilio ospedaliero. Come saprà l' Istituto Superiore della Sanità ha riscontrato di recente che le donne assistite dalle equipe socio sanitarie dei consultori nel percorso di nascita o preparazione al parto, allattano al seno per più tempo rispetto alle madri che hanno seguito il corso in ambito ospedaliero". Il consultorio nasce da un' idea favolosa che ci copiò persino l' Organizzazione Mondiale della Sanità. E' stato il mio primo amore, ne ho fondato uno, vuole che non lo sappia? Ma le cose devono cambiare, meno centri, più assistenza"



Giovanna Di Carlo


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