Asm, Fp-Cgil Uiltrasporti Ugl: La città è cambiata ma l’azienda non se ne accorge

01 Febbraio 2018   10:34  

In riferimento al recente articolo di stampa, da parte di Asm, circa l’operare, anche ad oggi, in uno stato di emergenza, a nostro avviso è opportuno sottolineare che purtroppo, e per tutti i cittadini aquilani, non viviamo in uno stato di emergenza, ma piuttosto in quello di una forzata normalità tra gru e impalcature, cantieri e strade bloccate.

Se di emergenza si deve parlare, forse la stessa andrebbe ricercata nella malaugurata ipotesi della restituzione da parte di Asm di due milioni di euro di tasse sospese a causa del sisma! In una siffatta trasformazione della città, del suo centro storico, sarebbe stato necessario fornire ai lavoratori di Asm un’adeguata e precisa formazione, soprattutto in materia di sicurezza relativamente all’operare in luoghi ad alta probabilità di rischi da interferenze. In un momento di trasformazione del sistema dell’igiene ambientale, la formazione del personale è un fattore di crescita professionale e di miglioramento qualitativo del servizio.

Sono anni che in Asm non vengono espletati corsi di formazione finalizzati alla qualificazione del personale. Ciò vuol dire investire sui lavoratori, perché è proprio dalla formazione degli addetti che nasce la qualità del servizio erogato. Investire sugli automezzi, poiché si continua ad operare con gli stessi automezzi utilizzati per la raccolta stradale aventi la vasca contenitrice alta per cui il lavoratore è costretto ad alzare - ad un’altezza che va oltre la testa - il mastello carico di rifiuti. Tanto è vero che c’è un aumento degli infortuni, soprattutto a causa di traumi che interessano le spalle e/o la schiena. A ciò si aggiunge che i lavoratori lamentano difficoltà nello svolgere il servizio anche con i recenti automezzi acquistati da Asm che parrebbero inidonei alla raccolta “porta a porta” in quanto alti e privi del sistema di compattazione dei rifiuti.

Non v'è chi non veda come tali interventi, congiuntamente ad altre problematiche, che prioritariamente si collocano nell'alveo della tutela delle condizioni di lavoro, devono tornare ad avere legittimità in sede di relazioni sindacali. Ma le relazioni industriali sono ferme all’aprile dello scorso anno, nonostante le Rsu, congiuntamente alle organizzazioni sindacali, abbiano più volte chiesto incontri sindacali tesi a una rivisitazione degli itinerari di raccolta, al fine di un’equa distribuzione dei carichi di lavoro, e a una ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse umane. Inutilmente; anzi, le Rsu elette nello scorso 26 ottobre ad oggi non sono mai state convocate dall’attuale amministratore unico, nemmeno per un incontro conoscitivo senz’altro propedeutico alle corrette relazioni industriali. E non resta altro che apprendere le notizie dagli organi di stampa, come quelle relative ad un eventuale ingresso da parte di Asm nelle quote societarie dell’azienda

Cogesa di Sulmona. Fermo restando la piena autonomia dell’azienda e della proprietà, preme ricordare che - in merito a mutamenti di assetti societari dalle eventuali ricadute sui livelli occupazionali - l’incontro sindacale è previsto dal contratto nazionale di lavoro di settore. Stanchi di questo atteggiamento, aspettiamo con urgenza l’apertura di un tavolo sindacale preparandoci fin d’ora ad agire nel pieno delle prerogative contrattuali e di legge.

 



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